A proposito delle “minacce” di Ryanair, l’assessore ai Trasporti della Provincia, Renzo Trappolini osserva:
“A nove mesi dall’annuncio del ministro Bianchi e a 90 giorni dal termine di legge per definire la concessione operativa, non vedo l’ora che inizino concretamente i lavori della conferenza dei servizi, per capire quando davvero, con quali fondi e di chi, in un quadro legislativo amministrativo solido, si avvierà la “pratica italiana” dell’aeroporto a Viterbo.
Possibile - aggiunge Trappolini - che i giornali, proprio in questi giorni, alla vigilia della conferenza, parlino sempre più spesso di difficoltà per il trasporto low cost e della insopportabilità degli oneri finanziari in aumento per le compagnie che lo praticano, come se il petrolio e l’andamento del suo prezzo riguardassero solo queste che, sul mercato, sanno essere più competitive e non anche tutte le altre, compresa Alitalia o la nuova società che sta per nascere?
La disgrazia di Madrid certo ha dato una mano all’allarmismo economico, ma perché proprio ora, mentre si dice che per compagnie low cost saranno tempi duri, Rayanair si sente talmente forte da minacciare che, se ai suoi aerei sarà inibito di sorvolare la cupola di san Pietro, loro non atterreranno o decolleranno a Viterbo, anzi nel Lazio?
Eppure business is business e gli irlandesi che, quanto a far mercato non sono sprovveduti, rinunceranno a cuor leggero a tre milioni e mezzo di passeggeri?
Allora, le poste in gioco sono forse altre, gli interessi in movimento grandi e privati e i giocatori hanno scoperto chiaramente tutte le loro carte?
Fare un aeroporto nazionale non è come modificare un piano regolatore ed occorrerà molta vigilanza, con radar a 360 gradi, molto oltre Viterbo”.
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