Acqua non potabile al centro storico: i parametri dell’arsenico sopra ai limiti consentiti
“E’ fatto divieto assoluto di adibire a scopo potabile, cioè come bevanda abituale, l’acqua erogata dalla rete idrica comunale in Loc. Fabbrece, Via Nepesina, Loc. Fontana Quaiola, Loc. La Penna, Loc. Priati, Via Roma e la totalità del centro storico compreso l’Ospedale “Andosilla”, sino a nuove disposizioni”- così recita l’ordinanza del Sindaco appena emessa. L’acqua in tutto il centro storico di Civita Castellana risulta infatti non potabile dopo le ultime analisi effettuate dall’Ausl Viterbo – Dipartimento di Prevenzione U.O.S.D. SIAN - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione. La causa è sempre la quantità di arsenico riscontrata, 53 microgrammi per litro nelle ultime analisi, contro i 50 microgrammi che rappresentano la soglia massima consentita per la potabilità dell’acqua.
E’ consentito in ogni caso l’utilizzo dell’acqua erogata per scopi “domestici”: per la preparazione e cottura di alimenti, per l’igiene personale e l’igiene domestica. Contestualmente al divieto di bere l’acqua pubblica nella zona del centro storico, il Sindaco ha emesso un’ulteriore ordinanza con cui ordina alla Talete di assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione residente in Loc. Fabbrece, Via Nepesina, Loc. Fontana Quaiola, Loc. La Penna, Loc. Priati, Via Roma, nel centro storico, compreso il locale Ospedale “Andosilla”, anche mediante l’utilizzo di autocisterne. Si dovrebbe così sopperire nell’immediato alla carenza di acqua potabile pubblica, in attesa che i parametri di arsenico ritornino nella norma.
- Uno Notizie Lazio - Civita Castellana -