Luglio 2006: Linda Lanzillotta, Ministro per gli Affari Regionali del Governo Prodi (allora quota Margherita, oggi PD) presenta il Disegno di Legge n° 772 per il riordino dei servizi pubblici locali. L'atto, collegato alla Finanziaria 2007, è cofirmato da Pier Luigi Bersani (oggi Segretario nazionale del PD), di concerto con i ministri: Giuliano Amato (PD); Antonio Di Pietro (IdV); Emma Bonino (Radicali).
Il testo presenta il progetto embrionale per l'affidamento ai privati di servizi fondamentali per la collettività, compresa la gestione delle reti idriche.
A distanza di alcuni mesi, il Disegno di Legge approda alla I Commissione (Affari Costituzionali) del Senato.
In conclusione dei lavori di Commissione l'allora Senatore Fernando Rossi lamentò con forza il fatto che il D.L "risulta essere un provvedimento che danneggerà i consumatori, non tutelandoli dalla possibilità di un notevole aumento dei prezzi per gli utenti e di un abbassamento della qualità dei servizi. E' un regalo alle imprese private o miste, dal momento che i criteri per gli affidamenti prevedono l'esclusione, tranne casi eccezionali, delle società pubbliche, anche se in grado di fare offerte migliori". Secondo Rossi il Governo avrebbe fatto bene a ritirare il provvedimento.
Nel frattempo il Vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, Giuseppe Ossorio (IDV), lavorava alacremente a favore del decreto: "Il Ddl Lanzillotta sui servizi pubblici locali deve mantenere lo spirito con cui nasce: introdurre criteri di mercato per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e rendere produttiva la spesa". E ancora: "L'intervento della sinistra radicale, che modifica l'articolo 2 del provvedimento lasciando ai comuni la facoltà di scegliere se affidare la gestione dei servizi a società private, oppure miste, tramite affidamento diretto senza gara, oppure ancora alle aziende speciali, ossia pubbliche ex municipalizzate - sottolinea Ossorio - non agevola gli utenti e storicamente ha portato ad inevitabili sprechi e sacche di spesa parassitaria. Invito Lanzillotta - conclude - ad avere una posizione ferma rispetto al ritorno al passato, ed auspico che in Senato il centrosinistra sappia guardare ad una società aperta e competitiva, che ad una chiusa e corporativa".
Dopo la minaccia del voto contrario di Rossi, Enzo Bianco (ora PD), presidente della Commissione, promise di tenere conto dei rilievi mossi dal Senatore per la presentazione del testo in Aula.
Ma il Governo Prodi, in altre faccende affacendato, non tornò più in Aula con quel testo durante la XV legislatura; ci pensarono i successori a raccogliere l'eredità del governo di centro sinistra per portarla a compimento con il centro-destra (singolare vero? un po' come accadde con la riforma Treu per la precarizzazione delle forme di lavoro, o con quella Berlinguer per la scuola). Ecco quindi che il Ministro Tremonti riprende l'idea di privatizzare anche l'acqua inserendo un apposito passaggio nel Decreto Legge 112 del 25/06/08.
Domenica 13 luglio 2008, Antonio Borghesi (IdV) in seduta congiunta alla Camera dei Deputati delle Commissioni riunite V (Bilancio, tesoro e programmazione) e VI (Finanze), rispetto all'introduzione dell'emendamento Lanzillotta (PD) sulla privatizzazione anche dei servizi idrici, annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo Lanzillotta (n°23.012), rilevando che lo stesso prospetta una soluzione alternativa rispetto a quella di impronta dirigista e statalista dell'articolo aggiuntivo 23.011 del Governo. (Visualizza ( scarica ) il Decreto , pag. 16)
Il provvedimento prosegue poi il suo iter alle Camere, ed improvvisamente l'opposizione si ricorda che deve recitare il proprio copione ed inizia a stracciarsi le vesta contro la privatizzazione dell'acqua, approvata nel novembre 2009.
Ma...chi aveva promosso l'idea? Troppi se ne sono dimenticati. Noi no: Lanzillotta, con Bersani, di concerto con Amato, Di Pietro, Bonino. Questo centro destra l'ha semplicemente portata a compimento. Così, mentre gli Italiani abboccano al teatrino di IDV e PD che gridano allo scandalo o invocano un referendum... noi vogliamo ricordare che sono davvero tutti uguali. E rispetto a questa opposizione che fa acqua da tutte le parti, suoniamo la sveglia ai cittadini che possono realmente fare la differenza sottraendosi alla tenaglia mentale di questi partiti (e dalle loro clientele di potere) e difendere i beni comuni.
Monia Benini
Movimento Nazionale Per il Bene Comune ( PBC )
- Uno Notizie Roma - Lazio -
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