Puglia, Brindisi: cura del tumore - Sarà ufficialmente presentato in questi giorni un progetto industriale a forte e positivo impatto nel campo della salute e della economia. La Itel Telecomunicazioni di Ruvo di Puglia e la ADAM di Ginevra sono pronte a realizzare con capitale esclusivamente privato un acceleratore di protoni per la cura dei tumori. La proposta è stata avanzata alla Regione Puglia che avrebbe indicato tre possibili siti: Foggia, Bari o Brindisi.
I protoni e gli ioni sono utilizzati nella radioterapia dei tumori in pochi centri altamente tecnologici del Giappone, degli USA e dell’Europa centro settentrionale. In Europa per la verità si muovono i primi passi. In Italia dovrebbe entrare in funzione nel 2010 il centro di Pavia e, a seguire, un centro di soli protoni a Trento. Nei prossimi anni la tecnologia permetterà di rendere disponibili a prezzi accessibili (poche decine di milioni di euro anziché le centinaia necessarie fino a qualche anno fa) acceleratori di protoni.
Il vantaggio per gli ammalati sarà costituito soprattutto dalla possibilità di concentrare la dose di radiazioni nel tumore con un risparmio quasi totale dei tessuti sani. E ciò comporterà che al tumore si potranno erogare dosi più elevate, con maggiore possibilità di distruggerlo, e non si avranno più le inevitabili complicanze immediate e tardive della radioterapia con fotoni ed elettroni oggi largamente disponibile.
Inoltre la costruzione di un centro di protonterapia in Puglia richiederà competenze nel campo della ricerca e della alta tecnologia. Un elemento di attrazione per costruire nel Mezzogiorno un futuro smarcato dall’assistenzialismo e basato sulla conoscenza e l’innovazione. Si richiederanno infatti nella fase di progettazione, costruzione, gestione e sviluppo ingegneri, fisici, tecnologi, economisti, statistici, sociologi, biologi, medici, farmacologi; saranno necessarie interazioni con le Università, gli enti pubblici di ricerca come l’Enea ed il Cnr, le aziende private già presenti sul territorio.
La Puglia sarà meta di pazienti che avranno bisogno di questa speciale cura e sarà quindi necessario curare l’accoglienza delle loro famiglie. Un intreccio virtuoso di miglioramento delle cure, della salute, della conoscenza e dell’economia.
La Itel Telecomunicazioni, che opera da anni nel settore della salute, da prima con impianti di diagnostica per immagini e recentemente con la produzione di radiofarmaci per la PET-TAC nel nuovo stabilimento Itelpharma, presenterà con ADAM, azienda spin-off del CERN di Ginevra il cui ispiratore è il prof Ugo Amaldi, il progetto ERHA, (Enhanced Radioterapy with Hadrons). Un progetto tutto italiano nel solco di una tradizione consolidata nell’accelerazione di particelle.
Brindisi si presenta con le carte in regola per ospitare nell’Ospedale del capoluogo questa iniziativa industriale high-tech. Possiede gli spazi, possiede una consolidata attività clinica di oncoematologia, radioterapia, medicina-nucleare, possiede purtroppo anche primati per le malattie tumorali e per la migrazione sanitaria.
Accogliere questo progetto significherà potenziare l’industria biomedica già presente e sviluppare un filone imprenditoriale innovativo così necessario per l’economia del nostro territorio. Gli Enti locali, i rappresentati politici regionali e nazionali, i rappresentati delle imprese e dei lavoratori dovrebbero impedire che questo importante treno di sviluppo passi da Brindisi senza fermarsi.
Maurizio Portaluri
- Uno Notizie Brindisi - Puglia -
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