Influenza A H1N1: sale a 58 il numero dei decessi in Italia correlati alla nuova influenza A H1N1 - A sostenerlo è l'ultima indagine del Ministero dalla quale è emerso che la percentuale delle vittime collegate all’influenza A è pari allo 0,0038 per cento dei malati, contro lo 0,2 per cento dei decessi correlati alla normale influenza.
Marche, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Campania sono le regioni dove si registra la più ampia diffusione del virus, con un’incidenza pari all’1,6% in Campania e Abruzzo seguite dal Lazio (1,7%), Emilia Romagna (1,8) e Marche (2,9%).
I bambini e gli adolescenti da zero a 14 anni risultano essere i più colpiti, con un’incidenza pari al 3,6 per cento dei casi in media. Tra i giovani e gli adulti dai 15 ai 64 anni, invece, l’incidenza è pari allo 0,7 per cento, e tra persone dai 65 anni in su si attesta allo 0,1 per cento.
A fronte della progressione dell’epidemia è prevista la consegna di 5 milioni di dosi di vaccino entro la fine del mese di novembre. Il Ministero, che dispone di una scorta farmacologica pari a quaranta milioni di dosi, prevede la vaccinazione del 40% della popolazione . Fino ad oggi sono circa 167.680 gli italiani vaccinati contro l’influenza. La priorità è stata riservata alle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, ai soggetti dai 6 mesi ai 64 anni appartenenti alle categorie a rischio per patologie preesistenti, con priorità assoluta per i bambini appartenenti a tali categorie.
Il virus della nuova influenza, è bene ricordarlo, non è di per sé pericoloso. Come visto in precedenza, infatti, maggiore è la percentuale dei decessi provocati dalla normale influenza, rispetto a quelli dell’influenza A. La pericolosità del virus è dovuta sostanzialmente alle complicazioni che il ceppo stesso può provocare in un paziente dal quadro clinico già particolarmente compromesso.
L’allerta rimane comunque alta, anche se in Italia la situazione risulta meno grave rispetto agli altri Paesi dell’Ue: sono 515 i decessi causati dall’influenza di cui 186 in Gran Bretagna, 88 in Spagna e 59 in Francia. Nel mondo sono state registrate 7092 vittime di cui 1368 in Brasile, 1123 negli Stati Uniti e 600 in Argentina.
Alessandra Sorge
- Uno Notizie Roma - Italia -
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