Successo dell’iniziativa promossa dal Pd di Bolsena sulla legge Basaglia che, trenta anni fa, sancì l’idea innovativa di “aprire i manicomi”. E’ stata l’occasione per affrontare un tema che spesso, nella società e nella politica, è considerato “insolito” e “scomodo”, ovvero il disagio psichico e le prospettive della psichiatria, oggi a trenta anni dalla legge Basaglia. “Un incontro intenso e toccante, tre ore di dialogo autentico che sono volate”.
Sono state le parole con cui Michele Menichelli, promotore e organizzatore dell’iniziativa per il Pd di Bolsena, ha concluso l’incontro di sabato scorso dedicato al 30° anniversario della legge Basaglia e sulla quale negli ultimi tempi si è aperto un acceso dibattito politico. “Non si deve tornare indietro – ha detto il dott. Giovanni Braidi, psicologo di Parma e allievo di Basaglia – per rispetto degli enormi progressi fatti e perché si è ormai formata una mentalità nuova sul disagio psichico”.
Il tema è stato introdotto dalla proiezione del dvd “L’ordine della follia”, un documento prodotto dalla Provincia di Parma proprio in occasione del trentennale della legge Basaglia. Si sono poi susseguiti gli interventi della dott.ssa Monica Del Sole, psichiatra del DSM di Montefiascone, di Vito Ferrante presidente dell’Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici nella Tuscia e della “Fattoria Alice” di Viterbo. Sono intervenute anche diverse persone che vivono direttamente l’esperienza del disagio psichico e che con la loro testimonianza hanno offerto profondi e toccanti contributi personali.
L’iniziativa è stata quindi un momento importante nell’ambito provinciale per una seria riflessione sulla problematica affrontata ed ha inteso sottolineare che la eventuale modifica alla L.180/78, ben nota appunto come legge Basaglia, non può essere certo attuata con la proceduta semplificata e unilaterale di un decreto legge, ma necessita di un ampio coinvolgimento e di posizioni condivise.
- Uno Notizie Bolsena - Viterbo -
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