Tuscia, Turismo: a Viterbo Ministro Vittoria Brambilla - “Per far crescere il territorio della Tuscia dal punto di vista turistico è necessaria l’integrazione di tutte le strutture coinvolte”. E’ quanto ha affermato il Ministro Vittoria Brambilla al convegno “Il turismo per lo sviluppo di Viterbo”, organizzato dal Comune di Viterbo con la collaborazione della Camera di Commercio e dell'Università degli Studi della Tuscia.
“Ho voluto essere con voi oggi a tutti i costi - ha esordito la responsabile del Ministero del Turismo - perché Viterbo è destinata a diventare un modello. All’eccellente patrimonio artistico e ambientale del territorio, deve affiancarsi un efficiente sistema di servizi. Solo così può svilupparsi un turismo che si traduca anche in benessere economico, capace di generare ricchezza ed occupazione per i giovani in tempi brevi”.
In questo senso è stato fatto un grande passo avanti. Il Ministero del Turismo e le banche hanno firmato un accordo che prevede lo stanziamento di tre miliardi di euro per sostenere le piccole e medie imprese operanti nel turismo. “Tutto ciò - ha detto il Ministro con orgoglio - darà vita ad un pacchetto di entità senza precedenti per l’industria turistica. Si tratta di risorse immediatamente disponibili a condizioni estremamente vantaggiose, rispetto all’ordinaria attività creditizia, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei Consorzi Confidi”.
Bisogna puntare sulla qualità e sulla quantità dell’offerta e a Viterbo, ha sottolineato il Sindaco Giulio Marini, l’impegno deve essere soprattutto sul fronte delle vie di comunicazione. Anche l’Università, ha annunciato il Rettore Marco Mancini, farà la sua parte, e non solo in quanto laboratorio ideativo. L’ateneo infatti viene scelto da molti studenti fuori sede, e pure loro sono fruitori di beni turistici.
I vari relatori del convegno non hanno nascosto che il comparto turistico della Tuscia ha subìto ultimamente una contrazione di presenze che ha investito principalmente la componente straniera. Una situazione che mette in evidenza non solo la crisi economica in atto, ma anche un rivoluzionamento nel modo di fare turismo che necessita di strategie mirate per rilanciare complessivamente la nostra offerta sul mercato mondiale.
Le tendenze della domanda, fino a tempi recenti orientata verso prodotti altamente standardizzati, è progressivamente cambiata. Ed ecco che si torna al concetto iniziale esposto dalla Brambilla. Il turismo integrato tiene conto delle diverse esigenze di ogni individuo per cultura, abitudini, livello di autonomia e di comunicazione. Nell’ultimo decennio le esigenze di chi viaggia sono diventate sempre più specifiche, tanto da arrivare a parlare di “turismi” (enogastronomico, culturale, ambientale, termale, ecc).
E’ evidente quindi la necessità di indirizzare il viaggiatore verso un turismo non più dettato dalla scelta della destinazione, ma capace di promuovere il territorio nel suo complesso, rendendo i prodotti e le imprese competitivi in uno scenario rinnovato che guarda alla globalizzazione, nell’ottica di potenziare le specificità del contesto. E’ quanto sta facendo la Camera di Commercio che sta puntando molto sull'identità del marchio Tuscia Viterbese che, ad oggi, conta 29 imprese affiliate, di cui 12 solo nella città di Viterbo.
Nonostante la Tuscia sia ricchissima di siti straordinari, che dovrebbero fare di questa zona una meta di richiamo internazionale, qui il turismo non si qualifica certo come fenomeno “di massa”. Anzi, si rivela un’attività mordi e fuggi (forse dettata dalla vicinanza con Roma), circoscritta a piccoli gruppi, quasi sempre famiglie o singole coppie, in ogni caso di livello culturale medio-alto. Ma un turismo colto e selezionato non è stato finora sufficiente a rappresentare uno dei pilastri di sviluppo più importanti per assicurare un futuro competitivo alla provincia di Viterbo.
Elisa Ignazzi
- Uno Notizie Viterbo -
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