Nella razione quotidiana, che il Sindaco di Tarquinia distribuisce a destra e a sinistra, a cittadini e ad associazioni, non poteva mancare una parte di insulti ed offese anche per me, colpevole di aver avanzato alcune proposte per chiudere definitivamente la vertenza della ex polveriera, dove a mesi alterni emerge lo stucchevole pericolo dei campi Rom.
Tarquinia, sindaco e vicenda rom: come distogliere l'attenzione da carbone, mafia, cementificio, ENEL e nuova centrale alla Roccaccia - Ormai è certificato dallo “Studio Altieri”, laboratorio munito delle autorizzazioni del Ministero della Sanità che la ex polveriera è contaminata ed è stata riscontrata la presenza di amianto e sostanze tossiche, oltre alla fatiscenza delle strutture che ne impediscono l’utilizzo.
Tutto ciò è contenuto in un'interrogazione parlamentare sottoscritta da 6 deputati. Avevo proposto al Sindaco, che è autorità sanitaria locale, di emettere, ordinanza di inagibilità dei locali e delle aree. Io l’avrei fatto lasciando a Maroni e La Russa il compito (impossibile) di dimostrare il contrario con un improbabile ricorso al TAR.
Certifichi il Sindaco che quel sito non è abitabile e chiuda una volta per tutte l’assurda vicenda dei Rom, utile forse a distogliere l’attenzione dal carbone, dal cemento, dall’ENEL, da un'ulteriore centrale elettrica alla Roccaccia e dalla presenza mafiosa nel territorio.
Su un punto si conferma la signorilità a tutti nota di Mazzola: mi definisce un ridicolo, uno che parla senza né capo né coda ed infine un trombone. Probabilmente lo ero anche quando mi chiedeva di fare comizi (che ho fatto) per farlo eleggere.
Forse ha ragione lui, che notoriamente è un violino, uno Stradivari della politica, un flauto d’oro, un Gazzelloni della pubblica amministrazione, nonché maestro di belle maniere, molto meglio di un “ridicolo trombone” come me.
Luigi Daga
nella foto: a destra il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola.
- Uno Notizie Tarquinia - Viterbo -
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