Hard Trans: Vicenda Viados: Maurizio Gasparri si difende sul quotidiano il giornale e giornale.it - In questi giorni nelle redazioni dei giornali gira qualunque diceria hard. Fra i politici più bersagliati, dopo l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo c’è Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato, con le chiacchiere relative a un suo presunto coinvolgimento in una retata anti trans a Roma. Le voci su Gasparri e i viados sono tornate a circolare perché qualche quotidiano ha parlato del coinvolgimento di due ex ministri (e Gasparri è stato ministro) nell’inchiesta su l Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Poi qualcun altro ha aggiunto un altro tratto sospetto all’identikit del politico «chiappe d’oro», ricordando che Gasparri ha abitato in via Gradoli, la stessa strada del palazzo frequentato dall’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo - I fatti che riguardano il presunto incidente di percorso di Gasparri, per come li ha ricostruiti il Giornale, sono questi: nella primavera del 1996 (secondo il sito Dagospia il 29 aprile 1996) l’ormai ex sottosegretario agli Interni viene invitato a una cena al prestigioso Circolo del Polo, ai piedi dei Parioli, nella zona sportiva dell’Acqua Acetosa che a quei tempi (e anche in questi) la sera pullulava di donne e/o uomini in vendita con perizoma e calze a rete.
La moglie di Gasparri arriva all’appuntamento in auto, in compagnia di Italo Bocchino poiché il marito, attardatosi per questioni di partito, le ha detto che la raggiungerà di lì a poco. Gasparri arriva però con molto ritardo perché, qualche minuto prima, una pattuglia di carabinieri s’era incuriosita dall’indugiare a singhiozzo di una Fiat Punto fra i viali dell’Acqua Acetosa. Lampeggiante, paletta. Gasparri, al volante della Punto, mette la freccia e accosta diligentemente al marciapiede. Si qualifica, fornisce documenti e patente ai carabinieri della gazzella del 112, spiega che stava facendo su e giù lungo quei viali romani, pieni di circoli sportivi (c’è quello parlamentare, quello dei carabinieri, il Coni, ecc. ) perché non conosceva l’esatta ubicazione del Circolo del Polo e a causa della scarsa illuminazione, non riusciva a trovare, lungo la strada, l’entrata.