Civitella D'Agliano - Viterbo - Continuano le indagini dopo i numerosi arresti dei giorni scorsi, ultimo dei quali l'arresto per corruzione del sindaco di Civitella d'Agliano, Roberto Mancini, 41 anni, del Pdl. L'arresto a Civitella D'Agliano è avvenuto nell'ambito dell'operazione " Miniera d'Oro " condotta dal Corpo Forestale dello Stato.
Roberto Mancini, sindaco di Civitella D'Agliano, ora ai domiciliari, avrebbe ricevuto dall'imprenditore Domenico Chiavarino 20mila euro affinché facesse passare per bonifiche agrarie una vera e propria attività estrattiva di materiale lapideo nella zona di Pian della Breccia, situata nelle campagne di Civitella D'Agliano. Oltre a disporre l'arresto del sindaco Roberto Mancini, il gip Gaetano Mautone ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Chiavarino, che gli è stata notificata nel carcere viterbese di Mammagialla. Numerose perquisizioni sono state eseguite tra le provincie di Viterbo e Terni. Questa importante operazione fa seguito ed è in qualche modo collegata all'operazione " Dazio ", con gli arresti dei giorni scorsi a Viterbo quando, per tangenti, sono finiti in carcere dirigenti del Comune di Viterbo, Sovrintendenza e Regione Lazio, indagini che ancora continuano a ritmo serrato.
Intanto, come ricorderete, dovranno rispondere di corruzione e concussione i 6 funzionari pubblici arrestati a Viterbo e Roma nel corso dell'operazione del Corpo forestale dello Stato, durante la quale erano stati perquisiti diversi uffici pubblici e privati. Erano stati arrestati un funzionario del Comune di Viterbo e un altro dirigente della Regione Lazio, accusati del rilascio di false autorizzazioni a 2 imprenditori viterbesi, anch'essi arrestati per il reato di corruzione insieme a 2 funzionari della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo accusati di concussione.
Dalle indagini sarebbe emerso che il funzionario del Comune di Viterbo avrebbe fatto da intermediario tra gli imprenditori arrestati e il funzionario della Regione Lazio per il rilascio di una specifica autorizzazione di messa in sicurezza per una cava abbandonata, ottenendo così 10 mila euro che avrebbe poi dato al funzionario regionale. Gli episodi di presunta concussione contestati ai due funzionari della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo sono invece 8, per un importo che poteva raggiungere anche 20 mila euro per ogni singola pratica. I diversi episodi sarebbero avvenuti nell’ufficio del funzionario del Comune di Viterbo.
La vasta operazione tra Roma e Viterbo aveva visto impegnati 80 Forestali tra personale del Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale di Viterbo e agenti del comando provinciale di Roma e del nucleo investigativo centrale di polizia Ambientale e forestale dell'ispettorato generale del corpo forestale dello Stato. Delicate ed accurate indagini iniziate un anno fa e portate avanti anche con l’aiuto di specifiche intercettazioni telefoniche e ambientali (100mila conversazioni registrate) e di registrazioni audio-video filmate dagli inquirenti (6.500 ore). Tra l'altro, sono state condotte anche indagini in diversi istituti bancari che sono servite ad accertare i diversi passaggi di denaro intercettati anche nelle registrazioni audio-video.
Secondo quanto emerso dalle accurate indagini lo "smistamento" del giro di mazzette era proprio, nel Comune di viterbo, l'ufficio di Massimo Scapigliati, capo servizio del settore cave, torbiere e pubblica incolumità del Comune di Viterbo, arrestato per concussione. Scapigliati è anche socio della Piano Alto, la società proprietaria della discoteca Perfidia, data alle fiamme l'altra notte. Sembra ormai molto probabile che l’incendio alla Discoteca Perfidia sia stato di origine dolosa. Forse un avvertimento di qualcuno nei confronti dello stesso Scapigliati? L'incendio aveva suscitato molta preoccupazione nel capolugo della Tuscia ed alla fine dei lavori della terza Commissione Consigliare di Viterbo i Consiglieri Comunali Contardo, Fracassini, Moltoni, Ubertini, Rotelli, Talucci Peruzzi e Porciani avevano portato sul posto dell'incendio la solidarietà del PDL per quanto successo e sull'accaduto era anche intervenuto il Sindaco di Viterbo Sen. Giulio Marini ( Pdl ).
Ritornando agli arresti è emerso che Massimo Scapigliati, funzionario del Comune di Viterbo, sarebbe stato l'anello di congiunzione, avrebbe fatto da tramite cioè fra imprenditori, tecnici e i pubblici ufficiali per il rilascio di false autorizzazioni in materia di cave e di vincoli paesaggistici.
Gli episodi di concussione, che avvenivano di norma nell'ufficio viterbese di Scapigliati sono stati filmati e registrati, come già riferito, grazie a microfoni e microcamere, impiantate nelle auto e negli uffici degli imprenditori dagli investigatori del Corpo Forestale.
Le indagini riguarderebbero non solo autorizzazioni per cave in zone protette, ma anche il settore costruzioni ed in particolare anche la costruzione di una villa in un'area sottoposta a specifico vincolo paesaggistico. Gli imprenditori viterbesi arrestati sono Domenico Chiavarino di 56 anni ed il figlio Dario Chiavarino di anni 31. Per i Chiavarino, la cui azienda è situata a Celleno, ( Viterbo ) l'accusa, secondo quanto scaturito dalle indagini è di corruzione.
Gli arrestati nella capitale sono l'architetto Giovanni Fatica (detto Giovannino ) della Soprintendenza di Roma, che negli ultimi anni si è occupato della Tuscia, di cui era assiduo frequentatore. Fatica infatti aveva "stretti contatti" con vari uffici viterbesi di diversi sindaci, assessori, dirigenti pubblici ed aziende private. Antonio Di Cioccio sempre della Soprintentenza e il funzionario della Regione Lazio Giuseppe De Paolis, 63 anni addetto all'ispettorato di polizia mineraria ed Energia. L'inchiesta, denominata Dogana, è coordinata dai Pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo. Il Gip è Gaetano Mautone. Solo l'inizio di un'inchiesta molto complessa che secondo indiscrezioni potrebbe portare ad importanti nuovi sviluppi e non solo a Viterbo, visto che sono stati ascoltati dagli inquirenti altri importanti imprenditori.
Intanto al sindaco di Civitella d'Agliano, Roberto Mancini, ed all'imprenditore Dario Chiavarino, dopo alcuni giorni di carcere sono stati concessi gli arresti domiciliari. Prima di loro i domiciliari erano stati concessi, per motivi di salute, a Giovanni Fatica della Soprintendenza di Roma.
- Uno Notizie Viterbo -
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