TUSCIA-VITERBO (UnoNotizie.it)
Questa mattina i Carabinieri del N.A.S. di Viterbo, nell'ambito di indagini su truffe perpetrate in danno dei titolari di esercizi pubblici, hanno dato esecuzione ad ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal g.i.p. del Tribunale di Viterbo -dr.ssa Rita Cialoni- su richiesta del p.m. Laura Centofanti nei confronti del titolare di un'azienda per la fornitura di attrezzature per esercizi commerciali avente sede nella provincia di Viterbo.
La persona tratta in arresto e' accusata di avere raggirato numerosi titolari di esercizi pubblici inducendoli a rinnovare senza alcuna concreta necessita' le attrezzature in uso con altre dal medesimo fornite e, previa corresponsione di compensi in danaro, a farsi delegare per la compilazione di inutili relazioni tecniche attestanti l'idoneita' degli impianti e delle apparecchiature.
La truffa era stata perpetrata mediante l'inoltro di false missive con intestazione del Ministero della Salute, dell'ISPESL - (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) - dell'ASL e del NAS, indirizzate ad esercizi delle province di Viterbo, Roma e limitrofe, con le quali gli ignari esercenti venivano intimati - pena elevate sanzioni amministrative- ad rinnovare le attrezzature in uso con macchinari conformi alle vigenti disposizioni ed a dotarsi di relazioni tecniche attestanti l'idoneita' degli impianti da produrre agli organi di controllo in occasione delle visite ispettive.
Dopo l'inoltro delle false missive la persona arrestata si presentava ai titolari delle stesse aziende persuadendoli a sostituire le apparecchiature, asseritamente non conformi alle richieste del ministero, assicurando in tal modo la positiva definizione del procedimento instaurato dall'autorità. Con tali artifizi il truffatore si aggiudicava la fornitura di costose apparecchiature e gli incarichi per la compilazione di inutili relazioni tecniche.
I titolari delle aziende, contro la propria volontà, intimoriti dalle reiterate false richieste del Ministero della Salute e, nell'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'autorità, per non incorrere nelle elevate sanzioni amministrative adombrate nelle false lettere, erano indotti a rinnovare senza alcun valida necessita' gli impianti delle proprie attività con quelli proposti e forniti dalla persona arrestata, sostenendo onerosi impegni economici, affrontati - in taluni casi - con il ricorso a gravosi prestiti erogati da istituti finanziari, tali da pregiudicare l'economia delle aziende.
L'indagato, dopo essere stato identificato come l'autore delle false missive, si attivava per recuperare la falsa documentazione inviata agli esercenti dando prova della sua volonta' di inquinare il quadro probatorio.
Nel corso delle indagini sono stati sottoposti a sequestro computers, supporti informatici utilizzati per la consumazione dei reati nonche' copiosa documentazione (in particolare, false missive del Ministero della Salute, dell' I.S.P.E.S.L, dell'A.S.L. e del N.A.S.).
Il giro d'affari truffaldino e' stato stimato in circa un milione di euro.
I titolari di attivita' commerciali che avessero ricevuto analoghe false richieste da parte del Ministero della Salute sono invitati a contattare il N.A.S. Carabinieri di Viterbo, via Monte San Valentino, tel. 0761/309991.-
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