SORRENTO-NAPOLI (UnoNotizie.it)
Conclusi, a Sorrento, i lavori del XV Congresso Nazionale dell’AiCS (Associazione Italiana Cultura Sport), una tra le realtà più importanti e significative incentrate sulla promozione sportiva e sull’associazionismo sociale, che conta 760 mila associati in tutto il territorio nazionale.
Il congresso di Sorrento ha visto la presenza di ospiti e autorità rappresentanti del mondo sportivo, tra i quali Giovanni Petrucci, presidente del CONI, e dell’associazionismo, che hanno voluto testimoniare con la loro presenza, l’importanza della tre giorni congressuale sorrentina.
Nel discorso di apertura del presidente dell'AiCS nazionale, Bruno Molea, non sono mancate parole di solidarietà sulla vicenda del terremoto in Abruzzo, che tanto ha scosso e mobilitato l'opinione pubblica italiana, "una catastrofe di inaudita violenza quella che si è abbattuta sugli amici abruzzesi dell’Aquila e dei paesi limitrofi - afferma il presidente nazionale AiCS - nei confronti della quale il paese si è mobilitato attraverso le organizzazioni governative, di volontariato ed associative come la nostra".
Anche l’AiCS infatti si è attivata con una raccolta di fondi per aiutare i dirigenti abruzzesi al fine di far ripartire in breve tempo le attività sportive.
Sono stati numerosi i temi trattati durante la prima giornata del XV congresso nazionale, dalla crisi esplosa nel sistema finanziario americano, e la conseguente ricaduta sull’Europa, all’avvento spregiudicato dei paesi asiatici sui mercati internazionali, con le conseguenti influenze sugli usi e i costumi della nostra società.
"E’ assolutamente chiaro ormai a tutti, che il calo delle disponibilità finanziarie delle famiglie - ha continuato Bruno Molea - in taluni casi la perdita del posto di lavoro, con le inevitabili immaginabili conseguenze, comporteranno una minor capacità di spesa delle stesse, con una drastica riduzione dei consumi da parte di queste. Il mondo dell’associazionismo non è certo immune da questa tendenza, anzi, in taluni, casi sarà fortemente interessato, proprio perché la spesa per la pratica sportiva sarà ritenuta secondaria rispetto alle giuste primarie esigenze della famiglia".
Ma non sono mancate parole di biasimo su un altro "fenomeno, da sempre latente ma che negli ultimi mesi sta prepotentemente occupando le cronache dei mass media, quello della violenza verso i minori, verso le donne, la violenza spesso gratuita, feroce e senza una apparente giustificazione.
Una violenza che non è solo caratterizzata dal fenomeno ormai incontrollato legato ai flussi migratori, nei confronti dei quali vanno necessariamente create condizioni di maggior controllo, di prevenzione e di pena laddove si rende necessario, ma è una violenza che è frutto anche di un emergente senso di disagio della nostra società. Quella società di cui facciamo parte e nella quale quotidianamente operiamo".
Le riflessioni e gli argomenti trattati durante i lavori hanno però portato a volontà costruttive per arginare l'attuale crisi, riversando concrete speranze sul "grande ruolo che svolge l’associazionismo - ha affermato il presidente Molea - a fianco delle istituzioni, della scuola, della famiglia; sempre più impegnato, a favorire la partecipazione alla pratica sportiva dei cittadini di ogni classe di età, sesso, religione e provenienza, cercando di coniugare al meglio il concetto di sport di cittadinanza".
E lo sport, si sa, è universalmente inteso come cultura, educazione alla vita, che deve concorrere sempre più alla formazione dell’essere umano e dei giovani in particolare, cercando però di allontanarsi dalle connotazioni negative attuali, che lo vedono legato a vari scandali finanziari delle società sportive o peggio a fatti legali per l'uso di sostanze dopanti. A quest’ultimo fenomeno il mondo della promozione sportiva non è immune, e quindi in questa direzione occorre intensificare al massimo gli sforzi di sensibilizzazione e di educazione per contrastare i pericoli del doping soprattutto nei confronti dei giovani.
Attualmente ben 36 milioni di italiani praticano le più svariate discipline sportive, facendo dello sport un potente mezzo di coesione sociale, di comunicazione e, perché no, di motore di sviluppo per il turismo sociale, l'ambiente e la cultura.
"Cultura e sport - afferma il presidente AiCS - dunque come nuove ed imprescindibili forme di welfare per i cittadini, capaci di contribuire a creare benessere, a sviluppare creatività e ad attrarre talento, a favorire la socializzazione".