TORINO (UNONOTIZIE.IT)
In Italia, secondo le ultime notizie, due prosciutti su tre provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna ma vengono “spacciati” come Made in Italy per la mancanza dell’obbligo di indicare in modo chiaro in etichetta la provenienza.
La denuncia viene dagli allevatori della Coldiretti che hanno portato in piazza i propri maiali a difesa di prosciutti, salami, mortadelle e pancette nostrani minacciate dalle importazioni “anonime” dall’estero.
La manifestazione si è svolta a Torino, nella capitale italiana dell’auto, per sottolineare l’esigenza di difendere di fronte alla crisi anche la salumeria italiana, dalla stalla alla tavola, con l’estensione alla carne di maiale e ai suoi derivati dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza come previsto dai progetti di legge del governo e del parlamento e che al momento vale solo per i prodotti della salumeria a denominazione di origine (dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele).
Con oltre 40 milioni di prosciutti arrivati in Italia dall’estero nel 2008, si tratta di estendere anche agli allevamenti di maiali quanto già previsto per la carne di pollo e per quella bovina come misura di trasparenza di mercato ma anche per garantire - precisa la Coldiretti - maggiore sicurezza alimentare dopo le ultime emergenze che vengono dall’estero come il maiale alla diossina dall’Irlanda.
Sotto accusa degli allevatori della Coldiretti anche gli insostenibili squilibri nella distribuzione del valore dalla stalla alla tavola: per ogni 100 euro spesi dai cittadini in salumi ben 48,5 euro restano in tasca alla distribuzione commerciale, 25,5 al trasformatore industriale, 10,5 al macellatore e solo 15,5 euro all’allevatore.
In altre parole - spiega la Coldiretti - mentre in media all’allevatore viene riconosciuto per i maiali allevati poco piu’ di un euro al chilo il consumatore paga oltre 7 euro al chilo la braciola di maiale e oltre 24 euro al chilo il prosciutto.
Una forbice insostenibile che tende ad aumentare nel tempo e che danneggia cittadini e allevatori italiani costretti a chiudere le stalle.
C’e’ un rischio di estinzione concreto per gli allevamenti italiani e con essi - sostiene la Coldiretti - dei prelibati prodotti della norcineria nazionale dalle tavole degli italiani con sedici prodotti che hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di denominazione di origine: dal prosciutto di Parma al san Daniele fino culatello di Zibello.
Nel corso della manifestazione della Coldiretti a piazza palazzo di città a Torino sono state distribuite confezioni di prosciutto crudo nostrano provenienti direttamente dagli allevamenti locali e offerte informazioni sugli acquiti di carne di maiale e salumi particolarmente apprezzate dai cittadini in tempi di crisi.
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