Ultime news - UnoNotizie.it - Un aspetto normale nasconde una particolarità medica. James Harrison, 78 anni, padre e nonno vive nei dintorni di Sydney è soprannominato in patria "l'uomo dal braccio d'oro". Egli ama passare il tempo con sua figlia e i nipoti, raccoglie francobolli, e ama fare passeggiate vicino alla sua casa sulla costa centrale dell'Australia. Ma è quello che c'è sotto la sua pelle che lo rende straordinario, in particolare, quello che scorre nelle sue vene. Negli ultimi 60 anni, è andato ogni settimana a una banca del sangue e donato il plasma sanguigno dal suo braccio destro. Il plasma sanguigno di Harrison è stato utilizzato per aiutare a salvare le vite di milioni di persone.
L'uomo ha riferito alla CNN che a 14 anni, ha subito un intervento al torace, dove hanno rimosso uno dei suoi polmoni e in cambio ha ricevuto 13 litri di sangue. Questa trasmissione di sangue lo ha influenzato facendolo diventare lui stesso un donatore, non sapendo al momento l'effetto che avrebbe avuto. Dopo la sua prima donazione, i medici hanno scoperto che era qualcosa di speciale. Jemma Falkenmire della della Croce Rossa australiana ha dichiarato alla CNN che fino al 1967, migliaia di bambini morivano ogni anno di una malattia non conosciuta dai medici specialisti. Grazie all' inusuale anti-corpo di Harrison presente nel suo sangue, i medici hanno scoperto il biglietto "d'oro" necessario. Dal 1960, Harrison ha lavorato con diversi medici che hanno utilizzato gli anticorpi presenti nel sangue per sviluppare un farmaco iniettabile denominato Anti-D.
La Dott.ssa Falkenmire ha anche raccontato alla CNN che "ogni sacca di sangue è preziosa, ma il sangue James 'è particolarmente straordinario. Il suo sangue è effettivamente utilizzato per fare un farmaco salva-vita, iniettato a donne in gravidanza il cui sangue è a rischio di contaminare i loro bambini non ancora nati. Ogni lotto Anti-D che sia stato mai fatto in Australia è prodotto con il sangue di James '. " Per questa ragione, Harrison è ampiamente considerato un eroe nazionale, dopo aver vinto numerosi premi per le sue azioni e per avere effettuato oltre 1.000 donazioni di plasma. I medici sanno che per l'età ormai avanzata, tra pochi anni dovrà smettere di donarlo, ma la loro speranza è che qualcuno con lo stesso gruppo sanguigno si faccia avanti seguendo l'esempio di Harrison. L’atto della donazione del sangue, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un atto di grande amore un “regalo di una parte di noi stessi” a qualcuno che senza questo regalo rischia di morire. Un atto che, quasi automaticamente, fa del donatore come nel caso James Harrison e di migliaia di altri come lui, un eroe, una figura da prendere ad esempio, da premiare.
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