Arsenico nell'acqua provincia di Viterbo, ultime notizie - E' del 9 Ottobre la notizia pubblicata su un noto quotidiano locale da cui apprendiamo che il Presidente della Provincia, nonchè Presidente dell'ATO 1 e l'assessore, a seguito della riunione con tutti i Sindaci della provincia, avrebbero chiesto un incontro all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio Refrigeri per ottenere lo stato dei lavori sulla realizzazione dei dearsenificatori nella provicnia di Viterbo.
La prima reazione è: si svegliano ora? Non sono loro che avrebbero dovuto condurre e gestire sul nostro territorio la questione dell'arsenico?
Ci chiediamo questo perchè noi, comuni cittadini riuniti in un Comitato, disponiamo già di quei dati aggiornati alla data del 2 Ottobre. Quei dati che i nostri amm.ri dovevano monitorare e rendere pubblici alla cittadinanza, non sono neanche a loro disposizione! Eccoli ve li forniamo noi quei dati, allegati a questo comunicato stampa con tanto di relazione della Regione Lazio!
Eravamo coscienti che l'argomento arsenico fosse stato da tutti sottostimato ma non potevamo certo pensare che l'inerzia delle istituzioni locali raggiungesse tale livello. A due mesi dalla scadenza dell'ultima proroga fissata al 31/12/2014, se così vogliamo chiamarla perchè la vera deroga era quella fissata dalla comunità europea che scadeva il 31/12/2012, i nostri amm.ri si svegliano e chiedono lo stato dei lavori alla Regione.
Ma ciò che è più grave è la motivazione, secondo la quale questi signori, leggiamo ancora dal noto quotidiano locale, si sarebbero preoccupati perchè dal 1 gennaio prossimo le limitazioni d'uso di acqua potabile, che saranno disposte a causa della scadenza della proroga, causerebbero una serie di contenziosi che costringerebbero a ridurre il costo delle bollette dell'acqua. E per evitare questo, si legge, una nuova e brillante idea del conclave degli amm.ri locali: una richiesta di ulteriore proroga.
Neanche un commento merita questo tipo di politica... noi continuiamo sulla nostra strada e, informiamo i cittadini, che, come possono leggere dall'allegato pervenuto dalla Regione, pochi sono i dearsenificatori ultimati, per la maggior parte sono ancora in corso i lavori e per alcuni non è neanche stato approvato il progetto. Emerge, inoltre, che nelle more della realizzazione dei lavori sarebbe previsto la miscelazione delle acque da fonti trattate con dearsenificatori e fonti ancora sprovviste e l'impiego di dearsenificatori provvisori.
Ciò che ci preoccupa è che quei pochi dearsenificatori ultimati non sarebbero ancora stati presi in carico ufficialmente da Talete e che quest'ultima, con il suo bilancio in passivo, non sarebbe disposta a prenderli in carico. Nulla, inoltre, sulla soluzione definitiva, visto che i dearsenificatori sarebbero soltanto la soluzione tampone al problema.
Tra le varie ipotesi che prevedevano dallo scavo dei pozzi in fonti pure al rifornimento idrico dalle acque del Peschiera, non è stata ancora formalizzata nessuna decisione. La Regione si è impegnata a convocarci al tavolo delle trattative con le altre Istituzioni competenti per tutta la vicenda arsenico che oltre alle problematiche sopra esposte abbraccia anche lo screening sanitario sulla popolazione e i risultati del Centro Epidemiologico Regionale che dovrebbe campionare le patologie collegate comprese quelle oncologiche.
E allora cosa si aspetta? Noi non vogliamo nessuna proroga, vogliamo risultati concreti perchè hanno avuto 13 anni per risolvere il problema e ancora siamo all'abc.
Comitato "Non ce la beviamo"
Unione Sindacale di Base – Federazione di Viterbo
e-mail: viterbo@usb.it
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