Università della Tuscia, nuovi percorsi formativi, ultime news - Boom delle nuove professioni verdi e della tutela del “made in Italy”: nel solo settore agroalimentare e forestale nel primo trimestre del 2013 c’è stato un aumento di occupazione del 9% per gli under 35; nel settore enologico l'occupazione, pur in un momento di crisi, è salita del 2,6% e sei nuovi esperti di vino su dieci vengono occupati a soli tre mesi dalla laurea; l’industria alimentare, il secondo settore produttivo del paese, investe in sicurezza dei cibi 2 miliardi l’anno e impiega 60.000 addetti con numeri in aumento; sono 175 le che imprese operano nel settore del farmaco biotech con circa 6.800 occupati nel settore ricerca e sviluppo. Dal vino alle biotecnologie, passando per il cibo sano: sono tante le offerte per un settore –quello green- che non conosce flessioni. Proprio per cogliere le occasioni offerte da questo mondo del lavoro in crescita è necessario avere un “curriculum verde” attraverso un percorso formativo ad hoc.
Per dare risposte concrete a questa domanda di nuove professioni, il Dipartimento per l’Innovazione nei Sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF, www.dibaf.unitus.it) dell’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo) offre cinque corsi di laurea, tre triennali in Biotecnologie; in Tecnologie Alimentari ed Enologiche; in Scienze Forestali e Ambientali e due corsi biennali di laurea magistrale in Sicurezza e Qualità agro-alimentare e in Scienze Forestali e Ambientali.
Si tratta di lauree che, a quattro anni dalla loro istituzione, stanno realizzando un alto tasso di occupazione: 1 laureato su 2 trova infatti lavoro entro l’anno del conseguimento della laurea, grazie allo stretto legame tra percorsi didattici del DIBAF e il mondo delle imprese, degli Enti pubblici territoriali, delle strutture di ricerca e del mondo delle professioni e a una preparazione tecnica e professionale altamente qualificata. Questa qualità della didattica ha avuto anche un riconoscimento “ufficiale”.
“Nel rapporto ANVUR sulla qualità della ricerca delle Università italiane, l’Università della Tuscia –ha detto Giuseppe Scarascia Mugnozza, Direttore del DIBAF- si piazza al primo posto in Italia tra le Università di medie dimensioni proprio per il settore agro-alimentare e forestale, con il contributo decisivo del Dibaf, che infatti risulta primo per la qualità dell'attività scientifica svolta dai propri docenti e ricercatori, tra tutti i sette dipartimenti dell'ateneo.; anche a livello nazionale il DIBAF ottiene una valutazione lusinghiera risultando quarto su oltre settanta dipartimenti di agraria e biotecnologie di tutte le Università italiane, comprese quelle di maggiori dimensioni e di tradizione molto più antica dell'ateneo viterbese”.