L’avventura era cominciata male (vedi Olanda), poi aveva preso una piega favorevole (vedi Francia) e poi si è conclusa malinconicamente ai rigori, come spesso ci è accaduto in passato.
Diciamocelo chiaramente, della bella squadra del mondiale in Germania si è visto ben poco.
Poco gioco, condizione fisica precaria, poche soluzioni alternative, e anche poca fortuna ovviamente, perché quando esci ai rigori non puoi certo dire di essere fortunato.
Ma attaccarsi alla sfortuna significherebbe, innanzi tutto, essere poco onesti con se stessi.
La partita con la Spagna è stata giocata poco e male.
Decisamente meglio gli spagnoli che hanno corso e tentato di giocare per tutti i 120 minuti.
Noi ci siamo limitati a difendere e a provare il contropiede con inutili e lunghi lanci verso il solitario Toni, al quale si chiedeva di fare tutto da solo, manco fosse stato il miglior Ronaldo di sempre.
Se la partita fosse stata da decidere ai punti, come accade nel pugilato, avrebbe vinto la Spagna, non c’è dubbio.
Ma poiché questo è invece il calcio, si è andati ai rigori, e la Spagna ha vinto lo stesso.
Torniamo a casa.
Siamo sempre e comunque i campioni del mondo, certo, ma saremmo dei pazzi a pensare che questa squadra non necessita di essere rifondata.
Troppi giocatori “vecchi” e probabilmente poco motivati.
C’è bisogno di nuova linfa e nuovo vigore.
Il lavoro che spetta al prossimo allenatore ( è probabile che Donadoni abbia finito qui) sarà proprio questo: avere il coraggio di mandare in pensione i campioni del mondo di ieri, nel tentativo di trovare e creare i campioni del mondo di domani.
Commenti |
||
nessun commento... |