Alla cortese attenzione del Ministro della Salute e alla Direzione Generale dell’Istituto Superiore di Sanità:
Nella qualità di presidente e fondatore presidente e fondatore dell’associazione “Sportello dei Diritti”, da anni impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini e anche degli ammalati, nonché per la promozione della ricerca scientifica in Italia, il sottoscritto Giovanni D'Agata, rivolge un appello per lo stanziamento dei fondi necessari alla ricerca in programma per il 2014 dall’equipe del dott. Andrea Savarino impegnata in un progetto per l’eradicazione del virus dell’HIV.
Sono 33 milioni nel mondo le persone che ad oggi fanno uso di antiretrovirali. Il loro sogno è lo stesso dei ricercatori coordinato da Andrea Savarino dell’Iss che hanno pubblicato la loro ricerca su Retrovirology, una cura che guarisca per sempre dalla malattia e che non li costringa per tutta la vita ad assumere tali farmaci prolungando un’esistenza che altrimenti sarebbe segnata.
La nuova terapia, somministrata ai macachi, era composta da due farmaci, l’auranofin, un composto a base di sali di oro già conosciuto, e, per la prima volta, la butioninasulfossimina, un agente chemiosensibilizzante (Bso). Il composto ha rimpiazzato le cellule malate con cellule sane mettendo in remissione il virus anche dopo la sospensione della malattia.
“Risulta evidente – ha osservato Iart Luca Shytaj, collaboratore di Savarino e primo autore dell’articolo pubblicato su Retrovirology – come una branca specifica del sistema immunitario venga stimolata dall’aggiunta di BSO al cocktail di farmaci e possa eventualmente mimare un’autovaccinazione contro il virus”.
“Monitorando i macachi – ha affermato Savarino – ben presto abbiamo potuto constatare che le nuove cellule immuni respingevano con forza il virus, riportando così le scimmie in perfetta salute”.
Il primo trial clinico è previsto per l’inizio del 2014. La scoperta sarà presentata dai ricercatori a Miami a dicembre, in occasione della “Hivpersistenceduringtherapy”. I ricercatori stanno ora programmando l’inizio di un trial clinico nei primi mesi del 2014.
Per tali ragioni, Giovanni D’Agata, nella spiegata qualità, dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di ammalati di AIDS, animati da una nuova speranza che possa dare nuova luce alle loro vite e tenuto conto che si tratta di uno studio tutto italiano di livello mondiale che potrebbe ridare lustro internazionale alla Nostra ricerca tutta, rivolge il più accorato appello al Ministro della Salute e alla Direzione Generale dell’Istituto Superiore di Sanità affinché non facciamo mancare con estrema urgenza i fondi necessari al fine del completamento dello straordinario progetto che tanta speranza potrebbe restituire a migliaia di ammalati in Italia e milioni nel mondo.