Disabili gravi dormono per protesta in piazza Montecitorio, ultime notizie Roma - "Nove disabili gravissimi questa notte dormono davanti a Montecitorio nell'indifferenza generale dei media. E' assurdo che giornali e televisioni non seguano queste vicende. Qui ci sono due fratelli, Sandro e Marco Biviano, che si sono fatti portare le bare perché da quella piazza son convinti che andranno via morti. Com'è possibile che a nessuno importi niente di loro?".
A fare l'amara constatazione è Bruno Talamonti, presidente del Movimento Vite Sospese, che sta appoggiano la protesta dei fratelli Biviano e degli altri disabili che chiedono al governo la possibilità di curarsi con il metodo Stamina.
La protesta dei disabili è iniziata alle 10 del 23 luglio. In piazza c'erano circa 150 persone. "Manifesteremo a oltranza, questa volta non basteranno le promesse a fermarci. Non andremo via finché non ci verrà data la possibilità di curarci", ha detto Sandro Biviano, 37 anni, di Lipari, affetto da distrofia muscolare, una malattia che gli ha ucciso il padre e uno zio, e della quale soffrono anche i suoi tre fratelli.
Nel corso della giornata diversi politici si sono recati sul luogo della protesta. Ai rappresentanti del Movimento Vite Sospese è stato promesso un incontro con la Boldrini per domani mattina, 24 luglio, intorno alle 11. La promessa, però, non è servita a fermare i fratelli Biviano, che si sono sdraiati sull'asfalto per dormire, insieme ad altri sette disabili gravissimi. "Anche lo scorso 11 luglio ci fecero tante promesse, ma poi, finita la protesta, non ne è stata mantenuta nessuna. Adesso ho deciso che non mi fermerò. Possono promettermi il mondo, ma io da qui non me ne vado senza aver raggiunto il risultato di poter curare me stesso e i miei fratelli. Una delle mie sorelle è ormai molto grave, non sopporto l'idea di vederla morire, specie sapendo che le sono state negate le cure compassionevoli del professor Davide Vannoni", ha detto Sandro Biviano.
"Alla Boldrini chiederemo che ci faccia da tramite per incontrare il presidente del Consiglio. Vogliamo che si permetta l'accesso alla sperimentazione Stamina ai pazienti che attualmente sono esclusi. Così com'è stata concepita la sperimentazione divide i malati in pazienti di serie A e di serie B, e intanto in attesa di potersi curare in tanti stanno morendo. Chiediamo soprattutto un decreto urgente che permetta a tutti le cure compassionevoli col metodo Stamina. Altrimenti i nostri politici dovranno rispondere dell'accusa di genocidio", ha detto il vicepresidente del Movimento Vite Sospese, Pietro Crisafulli.