L’obiettivo è quello di “promuovere gli studi storici sulle origini e la trasmissione del culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme al di fuori della Terra Santa e la sua diffusione in ambito religioso, artistico, architettonico senza limiti cronologici, geografici e disciplinari”.
“Siamo molto orgogliosi del nostro patrimonio artistico e religioso – ha dichiarato il Sindaco Alberto Bambini – e la costituzione di questo Centro studi è un passo importante in un percorso avviato ormai da tempo, insieme alla Parrocchia del Santo Sepolcro, per la sua valorizzazione e diffusione”.
Attraverso il Centro studi saranno promosse ricerche sul Santo Sepolcro, raccolto e catalogato materiale di riferimento, organizzati conferenze, seminari, convegni, incontri per approfondire i temi relativi al Santo Sepolcro e alla via Francigena.
“L’idea
di istituire il Centro studi – continua il Sindaco – è scaturita a
seguito del successo ottenuto l’anno scorso (11 marzo 2012) dal convegno
su ‘Il sacello della Cattedrale di Acquapendente. Tra Canterbury e Roma
la copia più antica del Santo Sepolcro’, con oltre 150 partecipanti ed
ospiti illustri come lo storico Mordechay Lewy, all’epoca Ambasciatore
d’Israele presso la Santa Sede.
Dopo il convegno abbiamo riflettuto sull’opportunità di creare proprio qui ad Acquapendente una struttura che si occupasse di studiare e valorizzare un patrimonio di così gran valore come il sacello della nostra Cattedrale. Nei mesi successivi abbiamo lavorato in collaborazione con la Parrocchia proprio alla stesura di uno statuto in cui fossero ben chiare le finalità e l’organizzazione del Centro studi”.
Il primo evento promosso dal Centro studi sarà il convegno sulle cripte romaniche della Tuscia che si svolgerà il 27 e 28 aprile tra Acquapendente e Abbadia San Salvatore, a cura di Renzo Chiovelli con la partecipazione di docenti dell’università di Siena e de La Sapienza di Roma.
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