Il processo al soldato Manning, presunta talpa di Wikileaks, ultime news Usa - www.unonotizie.it - Il destino del soldato Manning verrà deciso dalla risposta che i giudici otterranno da una semplice domanda, se abbia aiutato o meno il "nemico". Manning è la talpa di Wikileaks e del cablegate, il nemico è Al Qaida, chi decide è il giudice militare, nella persona del colonnello Denise Lind.
La talpa di wikileaks ha passato più di 1000 giorni reclusione senza giusto processo che sono talvolta passati attraverso episodi riscontrati di torture fisiche e psicologiche, come
l'obbligo per Manning - che vuole cambiare sesso - di denudarsi di
fronte ai sorveglianti.
La prova schiacciante contro il soldato Manning dovrebbe fornirla uno dei navy seals che condussero l'operazione contro Bin Laden e che sarebbe in grado di testimoniare la presenza nelle memorie digitali trovate nel covo del principe del terrore ad Abbottabad i documenti girati dalla talpa a Wikileaks.
Però, se il governo Usa considera prova maestra la presenza di tali
documenti tra gli effetti personali di Osama, chiarisce a difesa del soldato, chiunque dopo il leak, era in grado di ottenerli via
Internet e quindi, come sostiene da sempre l'avvocato difensore
Coombs, Manning non aiutò in modo diretto il nemico.
Non solo, visto che non è possibile "al di soprta di ogni ragionevole
dubbio" collegare il leaking a fatti di sangue attribuibili al network
di Al Qaeda secondo la difesa, Manning non avrebbe aiutato neppure
indirettamente Al Qaeda.
Da qui l'offerta di Coombs di giudicare Manning solo per dieci accuse minori che gli permetterebbero di scampare la pena capitale ma che, se oggetto di condanna, lo costringerebbero comunque a passare il resto della vita in prigione.
Bradley Manning è tornato a Fort Meade ieri per un'audizione pre-processuale. Il giudice Lind ha espresso contrarietà alla richiesta di dismettere le accuse per un vizio costituzionale - l'eccessiva lunghezza del processo - mentre fuori stazionavano i sostenitori del soldato che ha denunciato i crimini di guerra dell'esercito cui apparteneva.
Solo pochi giorni fa, il 23 febbraio, oltre settanta eventi in altrettante città avevano dimostrato il favore dell'opinone pubblica per il soldato che dovrà comparire davanti alla corte marziale il 3 giugno. L'udienza potrebbe mettere la parola fine alla vicenda e deciderà se la talpa 25enne di WikiLeaks passerà la vita in prigione oppure no.
Si moltiplicano perciò gli appelli per un intervento del Presidente
Obama perchè "Bradley Manning è un patriota e un eroico difensore della
verità” e, considerata la complessità della posizione processuale del
whistleblower (la talpa), il primo giorno dello stesso mese è convocata l'ennesima giornata internazionale che ne richiede il rilascio.
Intanto la difesa ha inoltrato ai giudici una memoria scritta di circa 30 pagine in cui Manning si dichiara colpevole di "possesso non autorizzato di documenti" ma non di "eccesso di accesso non autorizzato" agli stessi (“exceeds authorized access,”). La richiesta verrà presentata e discussa domani. Ma è lo stesso governo ad opporsi alla richiesta giudicando i temi da discutere irrilevanti ai fini processuali compreso il punto di vista di Manning circa la sua decisione di fornire i materiali a Wikleaks con l'obiettivo, si dice testualmente nella nota, "di avviare un dibattito interno al paese sul ruolo dei militari e della politica estera americana".
La dichiarazione allude alla denuncia fatta da Manning alla polizia federale dell'Iraq sulla detenzione di un dissidente autoctono che distribuiva materiali antigovernativi. Bradley aveva denunciato in un rapporto ai superiori di come molti arresti venissero operati senza garanzie per i cittadini ma gli era stato intimato di stare zitto e di continuare a collaborare con la polizia irachena. Motivo che sarebbe alla base della decisione di Manning di cercare altre strade per le sue denunce.
Per questo sono molti che cominciano a fare un parallelo tra la vicenda di Aaron Swartz, attivista di Occupy Wall Street e Creative Commons suicidato(si) per l'accusa di aver sottratto e distribuito gratuitamente testi scientifici del Mit - e Bradley Manning. Sarebbero due esempi diversi ma simili di come il Governo Usa tratta chi adopera Internet per diffondere informazioni che dovrebbero essere pubbliche ma che invece vengono tenute sotto chiave.