Parigi ultime news www.UnoNotizie.it - È stato autore di un pamphlet, ispiratore di movimenti diventati
famosissimi, con "Indignez-vous!" (Indignatevi!), pubblicato nel 2010 (4,5
milioni di copie vendute in 35 Paesi), ha acceso i cuori di tanti di fronte alle ingiustizie e ha spinto con le sue parole la
nascita di Occupy Wall Street , negli Usa, e la protesta degli Indignados in Spagna, poi allargatisi ad altri paesi.
Hessel è deceduto da 95enne pensatore lucido e raffinato era nato in Germania ma era naturalizzato Francese. Il successo del suo famoso libro fu
così grande che l'anno seguente, nel 2011, Hessel scrisse una sorta di
seconda parte, intitolato "Impegnez-vous" (Impegnatevi).
Nato a Berlino nel 1917 da una famiglia ebrea (in parte convertitasi
al luteranesimo), arrivò in Francia nel 1925, dove fu naturalizzato nel
1937.
Diplomatosi all'Ena,
l'alta scuola di formazione della classe dirigente francese, scoppiata
la guerra si arruolò nella Resistenza, prima di essere catturato e
rinchiuso in campo di concentramento. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale partecipò ai lavori per la stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo
(1948).
Nominato ambasciatore francese da François Mitterrand nel 1981,
una volta in pensione si impegnò a capofitto a favore dei "sans
papiers" (immigrati senza documenti) e della causa palestinese. Per aver
sostenuto il boicotaggio dei prodotti israeliani fu accusato di
antisemitismo.
Così ebbe modo di rispondere in più di un'occasione: "Mio padre era ebreo, io sono scampato a Buchenwald, le accuse di antisemitismo non mi sfiorano".
Sostenitore della sinistra francese, nelle elezioni legislative del 1986 aveva appoggiato il socialista Rocard.
Nel 2009, invece, si era presentato con la lista Europe Ecologie
(sinistra radicale ambientalista), restando pur sempre vicino ai
socialisti. Ultimamente si era riavvicinato alla sua amica Martine
Aubry, segretaria del Partito socialista francese dal 2008 al 2012.
Il presidente francese François Hollande ha omaggiato Hessel definendolo "una grande figura" che
"ha consacrato la sua vita la sua vita eccezionale alla difesa della
dignità umana. La sua capacità di indignarsi - ha scritto in una nota il
presidente - non aveva limiti, tranne quello della sua stessa vita. Nel
momento in cui questa è venuta meno, ci lascia una lezione: di non
rassegnarsi ad alcuna ingiustizia".