Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - Previsioni
occupazionali oscure per la Tuscia nel primo trimestre 2013 secondo
lo studio del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere
e Ministero del Lavoro, in cui vengono rilevate la domanda di
lavoro e i fabbisogni professionali e formativi espressi dalle
imprese dell’industria e dei servizi.
Il perdurare della
recessione e la prospettiva che la stessa si prolunghi per buona
parte del 2013 continuano a frenare la ripresa della domanda di
lavoro da parte delle imprese.
In particolare nella provincia di
Viterbo i contratti di lavoro attivati nel primo trimestre 2013
potranno raggiungere, nel loro insieme, le 560 unità. Così
come accade a livello nazionale, la maggior parte di essi riguarderà
assunzioni di personale dipendente (330 unità, il 58% del
totale). A questi si aggiungeranno poi una trentina di contratti
in somministrazione (i cosiddetti "interinali"), pari
al 5% del totale, 140 contratti di collaborazione a progetto
(25%) e 70 contratti relativi ad altre modalità di lavoro
indipendente (12%).
“Sul fronte
occupazionale – dichiara Ferindo Palombella, presidente della
Camera di Commercio di Viterbo – si gioca la tenuta del sistema
economico locale e la coesione sociale. È palpabile la sensazione di
disagio vissuta da imprenditori e lavoratori che vedono allontanarsi
quelle prospettive che fino a qualche anno fa rappresentavano delle
certezze. La mia preoccupazione riguarda anche i giovani, i quali
devono rimandare a tempi migliori il loro progetto di vita a meno che
non emigrino fuori provincia o addirittura all’estero. Ritengo
fondamentale che le istituzioni, soprattutto in questa fase, offrano
alle imprese disponibilità e opportunità affinché si possa
riavviare il motore dello sviluppo così come auspicato nel Documento
del Focus Impresa e Lavoro presentato ai candidati alle elezioni
regionali e politiche”.
I programmi
occupazionali delle imprese per il primo trimestre dell'anno si
inseriscono in un contesto economico ancora difficile. Con il
rallentamento dell'attività produttiva numerose aziende lamentano
un'eccedenza di personale in organico e sono costrette a ricorrere
alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG).
Il numero di lavoratori
in eccesso nelle imprese può essere stimato traducendo il monte-ore
degli interventi della CIG autorizzati (di fonte INPS) in "occupati
equivalenti a tempo pieno", tenendo conto sia dell'effettivo
utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel trimestre in esame,
sia degli effetti delle autorizzazioni concesse nei trimestri
precedenti.
In base a questa stima,
nel periodo settembre-novembre 2012, l'eccedenza di manodopera nelle
imprese della provincia di Viterbo si è attestata attorno alle 1.900
unità equivalenti a tempo pien 1.600 nell'industria (+32% rispetto
allo stesso trimestre dello scorso anno) e 300 nei servizi, in forte
aumento.
In relazione allo stock
di dipendenti presenti nelle aziende, questi valori indicano un
"tasso di eccedenza" dell'11,3% nell'industria e
dell'1,1% nei servizi, per una media del 4,9%, praticamente il doppio
del 2,5% medio regionale. Questa eccedenza di manodopera determina
nelle imprese una tendenza a ridimensionare il proprio organico.
Non
sorprende, quindi, che la variazione occupazionale attesa nel primo
trimestre dell'anno in provincia di Viterbo sia di segno negativ
alle 560 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia
autonomi, si contrappongono circa un migliaio di "uscite"
(dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da
cui deriva un saldo negativo pari a 440 unità. Un trend in linea con
quanto avviene anche nelle altre
province laziali, dove si prevedono variazioni occupazionali di segno
negativo, che oscillano da -150 unità a Rieti a -610 a Frosinone, a
esclusione di Roma che si caratterizza invece per un saldo positivo,
che dovrebbe raggiungere il migliaio di unità.
Come si è visto in
precedenza, anche se le imprese spesso si avvalgono di lavoratori
inseriti con altre modalità contrattuali, le assunzioni di
lavoratori dipendenti costituiscono la parte prevalente della domanda
di lavoro espressa dalle imprese. Nel primo trimestre dell'anno, in
provincia di Viterbo le assunzioni previste ammontano a 330 unità,
circa il 10% in meno rispetto alle 370 dello scorso trimestre.
Un contratto di
lavoro dipendente non sempre significa stabilità contrattuale:
basti pensare che le assunzioni a tempo determinato saranno pari,
nella provincia, a 240 unità, pari a circa tre quarti del totale.
Queste saranno
finalizzate soprattutto a realizzare attività stagionali,
raggiungendo in questo caso le 140 unità (il 42% del totale
provinciale). Vi saranno poi una quarantina di assunzioni per far
fronte a picchi di attività (12%), 50 per testare
i candidati in vista di una possibile assunzione stabile (14%) e
una ventina per sostituire lavoratori temporaneamente assenti
(6%). I contratti stabili (ovvero a tempo
indeterminato e assimilando a questi i contratti di apprendistato)
saranno, nel loro insieme, poco meno di un centinaio.
Oltre l'80% delle 330
assunzioni programmate in provincia di Viterbo nel 1° trimestre 2013
si concentrerà nei servizi, diversi punti in più rispetto al
trimestre precedente. Si riduce quindi il peso dell'industria
(costruzioni comprese), che non supererà il 17% (60 unità in
termini assoluti). Tra i servizi, prevalgono i servizi alle
persone, con 140 assunzioni previste (42%), mentre il commercio,
il turismo e la ristorazione, nel complesso, dovrebbero
effettuare 90 assunzioni (un terzo del totale provinciale).
Le
restanti 40 assunzioni si riferiscono ai servizi alle imprese.
Le assunzioni che nel
1° trimestre 2013 le imprese viterbesi riserveranno alle professioni
high skill, ossia dirigenti, specialisti e tecnici,
saranno circa 60, vale a dire il 17% delle assunzioni totali. Questa
quota risulta inferiore sia alla media regionale (22%), sia a quella
nazionale (20%).
L'insieme di
professioni più numeroso è quello delle professioni qualificate
nelle attività commerciali e nei servizi (130 assunzioni unità,
per una quota pari al 38% del totale), seguito da quello che
comprende le figure impiegatizie (90 unità, 26%).
Le restanti
assunzioni riguarderanno le professioni operaie (50 unità,
14%) e i profili generici e non qualificati (una ventina di
unità, pari al 5% del totale).
In provincia di Viterbo
la richiesta di esperienza specifica risulta praticamente
invariata rispetto al trimestre precedente e interesserà il 59%
delle assunzioni totali, quota analoga alla media regionale. In
particolare, al 13% dei candidati sarà richiesta un'esperienza
nella professione e al 46% un'esperienza almeno nel settore
dell'impresa.
Aumentano invece i
problemi delle imprese nel trovare i profili desiderati. La quota
di assunzioni difficili da reperire passa dal solo 8% dello scorso
trimestre al 20%, superando di circa due punti la media regionale.
Rispetto allo scorso
trimestre, si riduce poi la quota di assunzioni rivolte ai
giovani, che non supererà il 30% del totale. Risultano invece in
aumento le "opportunità" per le donne, che in questo
trimestre raggiungono i due terzi del totale.