Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - La direttiva europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite
massimo di arsenico consentito nelle acque destinate al consumo umano è
entrata in vigore dal primo gennaio. A partire da questa data, i sindaci
hanno dovuto emettere ordinanze di non potabilità dell’acqua erogata
laddove è rilevato un superamento della soglia minima consentita. Una
situazione, questa, che ha comportato e comporta ancora inevitabili
disagi ai cittadini fino a che non entreranno in funzione i
dearsenificatori.
Se la salute individuale è un diritto costituzionale, quella dei bambini
ha indubbiamente priorità La Convenzione sui diritti dell’infanzia, tra
i suoi principi fondamentali prevede, appunto, che in ogni legge,
provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione
problematica, l’interesse del bambino deve avere la priorità (art. 3). E
purtroppo la situazione problematica c’è.
La questione dell’acqua contaminata e quindi non potabile dove la
concentrazione di arsenico nell’acqua è superiore a 10 microgrammi litro
e quella dei fluoruri a 1,5 microgrammi, è un problema grave che incide
sulla salute di tutti i cittadini e peggio ancora, su quella dei più
piccoli, che si trovano ad assimilare (attraverso l’utilizzo diretto, la
cottura degli alimenti e l’uso personale) acqua contaminata, non solo
nelle proprie abitazioni ma anche nelle scuole. Le autorità devono
provvedere con qualsiasi mezzo ad approvvigionamenti idrici sani, al
fine di garantire non solo un diritto costituzionale di ogni cittadino,
ma, soprattutto, la salute dei bambini.
L’amministrazione, che durante
il tempo di proroga concesso alla Regione Lazio fino al primo gennaio
non ha provveduto a risolvere questo serio e grave problema, deve
necessariamente intervenire quanto prima a rendere realmente potabile
l’acqua. In primo luogo c’è sempre la salute dei più piccoli.
Comitato provinciale Unicef di Viterbo