Saronno ultime news www.UnoNotizie.it - Sabato 9 febbraio, dalle 15 alle 19, in piazza S. Francesco a Saronno, i lavoratori dello Slai Cobas dell’industriale chimica organizzano un presidio contro i 63 esuberi minacciati dall’azienda.
Anche in questo caso i padroni vogliono approfittare delle leggi a loro favore emanate dai governi passati per pagare ai lavoratori tutto. Nel caso della industriale chimica questi signori non vogliono rinunciare ad un solo euro dei loro profitti, anche se questo vuol dire lasciare senza lavoro decine di lavoratori, questo per loro non è un problema.
"È invece un problema grave per le famiglie e per i giovani e meno giovani che non riusciranno a trovare un altro lavoro, e chi lo troverà sarà obbligato a contratti capestro, lavoro precario e ricattato e con sempre meno garanzie. Queste sono le condizioni che dettano i padroni italiani e questa vergona saremo costretti a subire se non ci ribelliamo." Dice una nota dello Slai Cobas.
"Dobbiamo denunciare ai proletari e proletarie, ai pensionati e alle pensionate, ai giovani saronnesi che a questa sconfitta lavorano attivamente i sindacati confederali, i quali in moltissimi casi, invece di chiamare i lavoratori alla lotta , si rendono complici dei padroni nel processo di ristrutturazione e di espulsione dalle aziende, sostenendo senza nessuna vergogna che oggi bisogna accettare il male minore, dividendo il fronte della lotta, tra chi crede si essere sicuro di mantenere il lavoro e chi potra’ essere messo in mobilita’; una posizione non solo opportunista ma perdente perché distrugge la solidarietà di classe, l’unica arma che possediamo come sfruttati, e prepara anche gli altri lavoratori alla sconfitta."
Per questo oggi siamo in piazza insieme a lavoratori di altre situazioni simili alla nostra per fare controinformazione e gridare la nostra rabbia, vogliamo praticare attivamente la solidarieta’ di classe chiedendo a tutti i lavoratori di solidarizzare con la nostra lotta e di non arrendersi davanti all’attacco sempre piu’ pesante che ci viene mosso tutti i giorni nelle fabbriche, sui luoghi di lavoro e nel territorio.
Saronno è una città dalle tante attività che stanno ristrutturando o chiudendo, non possiamo tollerare che chi ha guadagnato fino ieri possa tranquillamente scaricare i lavoratori che ha sfruttato per anni, ne possiamo giustificae le istituzioni e il governo che sono sempre pronti ad aiutare i padroni in crisi con sgrafi fiscali e finanziamenti a fondo perso ed aumentare le tasse e contenere lo stipendio con le leggi e accordi con i sindacali confederali capestro".