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Consiglio Comunale del 28 dicembre è stata approvata la perimetrazione dell'area di servizio dell'impianto di compostaggio
situato in località Fontanile delle Donne.
Il Comune ha espresso il
proprio parere favorevole, richiesto dalla Regione Lazio, che
permetterà di poter procedere immediatamente all'inizio dei lavori
di adeguamento dell'impianto stesso. Inutile dire che l'argomento
impianto di compostaggio è stato spunto di facili
strumentalizzazioni che non hanno fatto altro che creare confusione
anche tra la popolazione.
Votare "Si" alla perimetrazione
che di fatto permetterà la realizzazione di nuovi uffici e di una
tettoia per il ricovero dei rifiuti, era un atto dovuto. Si chiedeva
al Comune di esprimere un parere tecnico e da questo punto di vista
non esisteva alcun presupposto per fare diversamente, non solo, il
"Si" ad oggi è l'unico strumento perché Tuscania non sia
costretta a sopportare ancora la puzza che ha spinto in strada
migliaia di cittadini a protestare e che avrebbe penalizzato ancora
le attività commerciali e turistiche.
Se l'amministrazione comunale
si fosse espressa per il "No" la conseguenze sarebbe stata
la richiesta, già avanzata, di una variante al progetto (presentato
da Tuscia Ambiente srl e già approvato da tutti gli Enti preposti)
che di fatto avrebbe escluso tettoia e uffici ed avrebbe fatto si che
l'adeguamento fosse andato avanti senza tali migliorie e senza che il
Comune avrebbe potuto porre le proprie condizioni alla società,
ovvero la sospensione della lavorazione della Forsu fino ad
adeguamento ultimato; la garanzia della cessazione dei cattivi odori
e dell'iscrizione all' Emas dell'impianto.
Non solo, banale appare
anche la tanto mistificata richiesta di delocalizzazione, per la
quale sarebbero stati necessari almeno dieci anni e alla quale il
Comune non si è comunque opposto rendendo chiare la propria
posizione nei numerosi tavoli tecnici che si sono tenuti presso la
Provincia di Viterbo. Ben venga l'avvio di un iter di
delocalizzazione, ma nel frattempo era necessario porre un freno al
problema, liberando la città dalla puzza.
Il Comune era stato
chiamato a rispondere sulla perimetrazione in sei mesi di tempo, se
questo non fosse stato fatto la città avrebbe dovuto rispondere dei
danni economici arrecati alla società ed ai lavoratori, ottenendo in
cambio non già come molti hanno cercato di far credere mistificando
la realtà, la chiusura dell'impianto, ma soltanto la beffa, oltre al
danno economico, di dover convivere per altre lunghe estati con
un'aria irrespirabile.
Nel suo lungo intervento in fase di votazione
il sindaco Massimo Natali ha esposto dettagliatamente, confortato da
documenti ufficiali che ha enumerato e mostrato ai presenti, tutti i
vari aspetti della vicenda stracciando il velo di fumo che molti
hanno sapientemente tessuto per trasformare un problema da risolvere
con serietà e coscienza in un argomento da campagna elettorale.
Oggi l'amministrazione comunale è certa di aver compiuto un grande passo avanti per il benessere dei cittadini e per il rispetto del territorio. Il primo passo, quello che forse si doveva compiere quando si rilasciarono i permessi per la sua costruzione anni fa: la richiesta di garanzie per il presente ed il futuro, a tutela di Tuscania.
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