Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - Nella giornata di ieri un folto numero di allevatori viterbesi, più di duecento, hanno risposto all’appello della Coldiretti che convocava il
tavolo per decidere quale prezzo debba avere il latte. Si perchè quello attuale non garantisce le spese che le imprese devono sostenere e quindi mette in pericolo la possibilità delle stesse di sostenersi.
“Chiediamo 48 centesimi, – ha dichiarato il presidente Michelini – e non ce ne andremo se non arrivano risposte
concrete”. Al tavolo sotto i gazebo gialli di Coldiretti hanno
risposto, oltre gli allevatori, diversi rappresentanti della parte
industriale e della cooperazione tranne i referenti della Centrale
del Latte di Roma.
L’assessore regionale Di Paolo in mattinata ha
garantito che tenterà una mediazione e si impegnerà per far
intervenire al tavolo anche loro o nel podere Salita, dove i
coltivatori resteranno anche di notte, o nella sede regionale. Nel
pomeriggio la visita del Sindaco di Roma che ringraziamo per la
solidarietà per la vertenza che stiamo portando avanti in questo
presidio sull’Aurelia che andrà avanti anche nella notte.
Il
sindaco, ha garantito che dal prossimo 27 dicembre convocherà un
incontro per comprendere la possibilità di far entrare a far parte
della compagine societaria della Centrale del Latte anche gli
allevatori grazie anche alla possibilità di aiuto da parte di altri
partner pubblici pronti a dare garanzie economiche in questa
direzione.
L’assessore regionale alle politiche agricole Di Paolo,
tornato a tarda notte nel presidio sull’Aurelia, ha assicurato agli
allevatori che il 9 gennaio 2013 sarà convocato il tavolo per il
nuovo prezzo del latte in Regione “Abbiamo riacceso i riflettori su
una vertenza che purtroppo si trascina da troppo tempo senza nulla di
fatto – ha detto il presidente della Coldiretti di Viterbo,
Leonardo Michelini– siamo abbastanza fiduciosi e attendiamo questo
vertice ma per noi la questione resta aperta sino a che non
arriveranno risposte definitive”.
Coldiretti reclama un prezzo adeguato che possa in qualche modo concorrere a ripagare almeno le spese che anche a causa della crisi economica e degli aumenti delle materie prime mette a rischio tremila imprese con almeno 8000 posti di lavoro senza considerare l’indotto. Al consumo il prezzo pagato dagli ignari consumatori è di media pari a 1,60 euro e le vendite anche in questo anno solare che si sta concludendo sono cresciute del 15%.
“La convocazione del tavolo – ha detto il direttore della
sede viterbese Gabriel Battistelli – rappresentava l’obiettivo
minimo. La nostra determinazione per tutelare gli allevatori resta ai
massimi livelli. Ora attendiamo un senso di responsabilità anche dai
referenti della Centrale del Latte di Roma che rappresenta per tutte
le altre strutture l’esempio da seguire in termini di
determinazione del prezzo.
Il direttore Battistelli ed il presidente
Michelini hanno ringraziato sia Di Paolo che il sindaco Alemanno per
aver voluto dimostrare solidarietà ed interessamento per la vertenza
su un prezzo che scadrà a fine anno e che stavolta dovrà essere
determinato su base annuale e non più in modo trimestrale.
“Crediamo ci siano tutti i presupposti per aprire un nuovo ciclo a tutela di imprese e consumatori – ha detto Battistelli – anche con una riflessione profonda sul nuovo assestamento della Centrale che in virtù della nota sentenza del Tar e degli sviluppi conseguenti anche in relazione alla disponibilità di individuare un percorso per agevolare gli allevatori a far parte della compagine della Centrale stessa, grazie ai finanziamenti già concessi dalla Camera di Commercio di Roma, e degli altri Enti Camerali laziali, potrebbe davvero portare ad una nuova e storica rivisitazione del management dell’importante struttura capitolina simbolo del settore oltre che nella Capitale anche in tutta la nostra Regione”.
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