Te verde avvelenato dal Giappone, ultime notizie Roma - www.unonotizie.it - Dopo la recente fila di scandali degli ultimi anni legati alla sicurezza alimentare che hanno colpito il Paese di Mezzo come quello della melamina nel 2008, agente chimico industriale che venne usata per migliorare la produzione di prodotti caseari fra cui il latte per neonati e che causò la morte di 300mila bambini, ora è la volta del tè.
E’ quanto emerge in
Cina e Giappone dove e' allarme sulla vendita del tè verde Oolong avvelenato da
pesticidi regolarmente venduto in Italia e nel mondo anche tramite il circuito
di Internet.
Un’azienda
alimentare con base in Giappone, grande consumatrice della bevanda, è stata
infatti costretta a richiamare circa 400mila confezioni di tè importato dalla
Cina dopo che i test di rito sul contenuto delle bustine ha rivelato la
presenza di pesticidi a livelli troppo elevati.
La Ito En, azienda alimentare
giapponese, ha confermato l’accaduto e ha spiegato per bocca di un portavoce
che “dopo la denuncia di un’altra azienda giapponese, che lo scorso
mese ha trovato delle tracce di veleno nel tè cinese, abbiamo deciso per i
test. Intanto anche in Italia non migliora lo stato di contaminazione da
fitofarmaci e altre sostanze di sintesi nei prodotti ortofrutticoli.
Come emerge dall’edizione 2012 del rapporto “Pesticidi nel piatto” di Legambiente, elaborato a partire dai dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici regionali competenti, è risultato fuorilegge lo 0,6% dei campioni esaminati, praticamente la stessa percentuale dello scorso anno.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, dopo la frutta e vino italiani contaminati da fitofarmaci e altri pesticidi sta al Governo recepire questo nuovo campanello d’allarme prevedendo le dovute contromisure anche se al momento non ci sono immediati rischi per la salute.
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