Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it – Prenotare una risonanza magnetica a Belcolle, l'ospedale viterbese, è diventata una scommessa con la durata della vita: ''Non possiamo accettare prenotazioni fino al primo gennaio 2014''. ''Vorrà dire fino al gennaio 2013?''. ''No, no. Ha capito bene, fino al primo gennaio 2014. Così hanno disposto i vertici della Asl. Mi dispiace, non posso farci nulla''.
Ieri mattina allo sportello del Cup nella cosiddetta ''Cittadella della Salute'' è stata questa la surreale risposta a un uomo di 46 anni che risiede in un paese dei Cimini. La richiesta per una monitorizzazione della schiena, che lo affligge di dolori da circa sei mesi, naturalmente è assurda. A dovergli comunicare che l’esame non potrà essere seguito per i prossimi 14 mesi una ragazza cordiale ancorché imbarazzatissima.
''Già cinque mesi fa mi ero rivolto alla Asl per l’identico esame. Mi fu risposto le prenotazioni erano state sospese fino al primo gennaio 2013. Così me ne andai a Terontola (Arezzo) dove, a pagamento, riuscì ad avere la risonanza in tre giorni. Ora – prosegue l'intervistato - il neurochirurgo cui mi sono rivolto per una fastidiosissima ernia del disco, me ne ha prescritta un’altra, di controllo. -La risposta della Asl è quella sconcertante che apre l'articolo-. Ho già prenotato, a pagamento, a Terontola. Mi hanno dato appuntamento per giovedì mattina, alle 10''.
Ma l’uomo non è intenzionato a lasciar chiudere qui la vicenda. ''Subito dopo aver eseguito la risonanza ed essermi sottoposto alla visita neurologica di controllo – spiega – mi rivolgerò al mio avvocato per sapere se nell’accaduto si possa configurare il reato di sospensione di pubblico servizio. Tenterò anche di contattare il maggior numero possibile di coloro che hanno ricevuto la stessa risposta per coinvolgerli una class action nei confronti della Regione Lazio, della Asl e quant’altri hanno contribuito a creare questa insopportabile e ingiustificabile situazione''.
La situazione alla Asl, alle prese con un vuoto di potere senza precedenti è sempre più incredibile: il direttore generale Adolfo Pipino è stato dapprima deposto per scadenza di contratto e sostituito con il responsabile amministrativo. Poi, una settimana fa, è stato nominato un nuovo commissario subito deposto appena tre giorni dopo perchè due anni e mezzo fa ha ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sull’apertura del centro diabetologico di Viterbo presso una casa di cura privata. Un avviso di garanzia di cui la governatrice Renata Polveri era stata informata immediatamente dallo stesso Pipino e che non le ha impedito di rinnovargli al fiducia negli ultimi due anni e mezzo.
Cosa dunque l’ha indotta a cambiare così repentinamente parere su Pipino? Nulla di serio. Solo il bisogno di avere alla direzione generale della Asl di Viterbo un uomo che potrebbe venir buono nella disperata campagna elettorale che il centrodestra sta per affrontare. Un uomo, quindi, che abbia dato prova in passato di un’incrollabile fede politica. La competenza in materie sanitarie è un certificato optional di nessun conto.
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