Viterbo ultime notizie www.UnoNotizie.it - L'ospedale di Belcolle, ad oggi, risulta
ancora incompleto nella sua struttura e, paradossalmente, con meno
letti rispetto al vecchio ospedale, tanto da causare il ricovero dei
malati nei corridoi o in altre divisioni; il personale medico,
infermieristico e tecnico è ridotto ai minimi termini, con pesanti
conseguenze sul piano assistenziale.
La
paventata chiusura della neurochirurgia, nel silenzio generale della
Politica e delle Istituzioni, si aggiunge al lungo elenco di carenze,
insufficienze e privazioni che stanno subendo le strutture sanitarie
pubbliche e private presenti sull’intero territorio provinciale.
Queste le dimensioni di
gravità del fenomeno: le liste d’attesa si allungano
oltre misura, pure in presenza di ambulatori e strumentazione
diagnostico-terapeutica adeguata, l’attività chirurgica potrebbe dare
migliori risultati quantitativamente e qualitativamente in rapporto
alla centralità sanitaria rappresentata dall’ospedale cittadino ma
il pronto soccorso ed altre divisioni ospedaliere sono in forte
affanno perché non in grado di compensare il maggiore afflusso di
utenza conseguente alla chiusura di molti Servizi nei presidi di
Montefiascone, Ronciglione, Civita Castellana e Acquapendente; il
Personale sanitario continua ad essere sottoposto a provvedimenti
fortemente penalizzanti che si traducono in meno assistenza e meno
prestazioni all’utenza.
Sul
fronte, poi, della Sanità Privata, c’è veramente da allarmarsi se
è vero, come è vero, che Villa Buon Respiro, Villa Paola e Villa
Rosa, tutti i giorni denunciano uno “stato di crisi” che
comporta il mancato pagamento degli stipendi e finanche il
licenziamento degli operatori, di per se già carenti, mentre altri
Istituti evidenziano situazioni difficili che, se non corrette,
porteranno ad una forte contrazione delle attività riabilitative,
tanto da costringere molte persone, anche le meno abbienti, a
sostanziosi esborsi per assicurarsi le cure mediche più elementari.
Di
fronte a questo quadro così sconvolgente per la sanità Viterbese,
occorre una “terapia d’urto” che solo un serio e concreto
impegno politico può migliorare per assicurare il “diritto alla
salute” anche ai cittadini viterbesi, soprattutto in questo momento
che ravvisa la mancanza di precisi punti di riferimento tanto a
livello regionale quanto a livello di Direzione Aziendale.