LAZIO, ultime news VITERBO - UnoNotizie.it - Le migrazioni
ostacolano veramente il superamento della crisi? Gli immigrati
resteranno una componente fondamentale del Paese anche nel futuro? Le
politiche messe in atto dai Paesi dell'Unione europea sono efficaci o
portano a un'inevitabile esclusione dalla cittadinanza, come
attestano i casi della Spagna e della Grecia?
Su questi e numerosi
altri temi si confronteranno, per tre giorni, oltre 300 tra medici e
operatori socio sanitari da tutta Italia, con 15 relazioni e 85
comunicazioni, nel corso del XII congresso della Società italiana di
medicina delle migrazioni (SIMM) che prenderà il via a Viterbo
dpmani 10 ottobre presso l’auditorium dell’Università della
Tuscia. L’evento è stato organizzato in sinergia con la Ausl di
Viterbo e con il patrocinio di Provincia e Comune.
La risposta rispetto ai temi dell’immigrazione e della salute è racchiusa nel titolo del congresso di Viterbo, “Coesione sociale, partecipazione e reti per una salute senza esclusione”. Al ministro della Salute Renato Balduzzi, che ha assicurato la sua presenza il 12 ottobre, giorno di chiusura del convegno, verrà consegnato il documento finale, ricco di raccomandazioni. In particolare, verrà proposto di assicurare l’uniformità nell’applicazione della normativa nelle varie realtà locali, di promuovere un’ottica di inclusione e non di discriminazione e di garantire il pediatra di libera scelta per ogni bambino indipendentemente dallo status giuridico, per le quali il ministro si era impegnato a discutere dopo l’incontro dell’11 maggio scorso con una delegazione SIMM.
I lavori del congresso partiranno da
alcuni dati incontrovertibili. In Italia, ad esempio, si conferma una
consistente presenza degli immigrati a seguito delle nuove nascite e
degli arrivi, ma ciò non fa dimenticare il numero consistente delle
persone costrette a lasciare l’Italia e gli accresciuti disagi per
quelli che restano.
I cittadini stranieri incidono solo per il 2% sulla spesa farmaceutica complessiva ma sono discriminati nei livelli di assistenza e continuità delle terapie. Gli infortuni sul lavoro continuano ad essere al primo posto tra le cause di ricovero ospedaliero nei maschi e le interruzioni volontarie di gravidanza tra le donne. L'integrazione sanitaria è invece bloccata e sta facendo pochi passi in avanti.
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