LOMBARDIA ultime notizie MILANO – CALCIO - www.unonotizie.it - “Io non cambio rotta”, dice Andrea Stramaccioni prima della gara con il Chievo. Eppure qualcosa cambia e anche qualcosa di grosso nell’idea di gioco del tecnico romano dell’Inter, il quale, di fatto, boccia Cassano e se stesso.
Il passaggio ormai praticamente ufficiale alla difesa a tre sposta gli equilibri, quali che siano, dell’Inter che da squadra votata all’attacco, con due mezze punte (Sneijder e Cassano) e un centravanti (Milito), prova a darsi una regolata, perché così davvero non va bene.
“La difesa non è il nostro problema”, dice Strama, e probabilmente ha ragione: ma gli altri due reparti sì. Perché se è vero che la difesa parte dall’attacco, al tecnico mancano gli interpreti giusti per il tipo di lavoro che intende fare in fase di pressing e di copertura. E allora bisogna cambiare: fuori Cassano, dentro un altro difensore. Chivu nella fattispecie.
Sicuramente non sarà una soluzione definitiva, di definitivo in questo momento all’Inter non c’è molto, ma è certamente una presa di posizione forte: perché, ad esempio, togliere Fantantonio e non Sneijder, da sempre, forse da troppo l’equivoco tattico di questa Inter. Ormai da un paio d’anni a questa parte è una pedina di troppo nello scacchiere nerazzurro.
Manca Palacio, è vero, e parliamo di uno che il lavoro di stantuffo tra centrocampo e attacco sa farlo meglio di Wes e Cassano. Nel frattempo l’ex milanista si siede in panchina: il barese da inizio stagione ha giocato tutte le partite disputate dall’Inter, almeno da quando lui è in rosa, collezionando 338’ in campo, con una media di 56’ a partita. Non ha mai concluso un match partendo dall’inizio e in due occasioni è subentrato a partita in corso. 2 gol fatti, e anche prestazioni di un certo livello, eccezion fatta per Roma e Siena, ma tutta l’Inter qui ha fallito.
Non è certo il Cassano dei tempi migliori, ma non è nemmeno da buttare: in poche parole il 30enne Antonio paga il fatto che non corre tanto, almeno non lo fa dall’attacco verso il centrocampo. Nel calcio di oggi, e soprattutto nell’Inter, di oggi, passeggiare diventa un lusso. Possono farlo al massimo due su undici: il terzo è di troppo.