ITALIA - BULGARIA ultime notizie SOFIA – CALCIO NAZIONALE ITALIA – www.unonotizie.it - Già in campo la nazionale italiana contro la Bulgaria. Stavolta Prandelli ha deciso di schierare l’inedita coppia Osvaldo-Giovinco, per vincere questa sera a Sofia la partita inaugurale di qualificazione verso Brasile 2014. E' la prima volta, da quando è c.t. azzurro, che non schiera dal 1’ Cassano o Balotelli, in una gara non amichevole. Osvaldo e Giovinco costituiscono un’interessante novità in un’Italia per il resto già collaudata.
Osvaldo e Giovinco giocano insieme per la prima volta dal 1’, in azzurro. Ma hanno fatto reparto a gara in corso contro l’Irlanda del Nord, l’11 ottobre 2011, in una partita del cammino verso Euro 2012, a qualificazione però già raggiunta. Osvaldo entrò all’11’ del secondo tempo al posto di Cassano, facendo il suo esordio in Nazionale, Giovinco era titolare, e giocò 90’.
Il centravanti della Roma è poi sceso in campo per l’Italia solo in un’altra occasione, proprio nella capitale contro l’Uruguay, in amichevole, da titolare. La Formica Atomica al confronto è un veterano, con dieci presenze in Nazionale, ma dall’inizio è partito solo due volte: dopo l’Irlanda di Belfast, contro gli Usa, in amichevole.
Nello sceglierli Prandelli ha recepito le indicazioni del campionato: Osvaldo ha segnato due gol in due partite, segnando sia al Catania che all’Inter, entrambe le volte con reti spettacolari. Giovinco è pure lui a quota due centri, grazie alla doppietta segnata ad Udine. Non è un caso che il c.t. motivando la sua scelta offensiva abbia ricordato che "Sono in grande condizione". E poi rappresentano il presente, ma, se le cose andranno bene, magari anche il futuro.
Osvaldo ha 26 anni, Giovinco 25. E Prandelli punta forte sui giovani e pure sui giovanissimi. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: Giovinco e Osvaldo non hanno mai segnato in azzurro, e rispetto ai rodati Cassano (fuori per scelta tecnica, perché non è ancora al meglio della condizione) e Balotelli (fuori causa per l’operazione agli occhi, miopia) rappresentano quantomeno un’incognita.
Tra l’altro è la prima volta - durante il ciclo Prandelli, che conteggia 27 partite - che il c.t. non schiera dal 1’ il barese o l’attaccante del City in una gara con i tre punti in palio. E’ successo solo 4 volte in assoluto, con Ucraina, Eire, Usa e questo Ferragosto con l’Inghilterra, e sempre in amichevole.
E in panchina non che Prandelli in attacco abbia garanzie provate: i giovani Borini e Destro (che dopo la partita da migliore in campo a Berna con gli inglesi sembrava favorito per un posto da titolare, stasera) hanno all’attivo una sola presenza, Insigne in caso di ingresso in campo sarebbe addirittura al debutto. La punta di esperienza di scorta è Pazzini, 24 presenze e 4 gol in Nazionale, ma entrato nelle convocazioni in extremis, grazie alla tripletta al debutto in campionato col Milan.
"Il 3-5-2 scelto per questa partita - ha spiegato il c.t. a RaiSport, nella consueta intervista prepartita - non è una via definitiva. Il modulo dipenderà dai giocatori. In ogni caso, voglio vedere nella nuova Nazionale personalità, dobbiamo avere la capacità di assorbire la pressione dell'avversario senza disunirci e sfruttare le fasce per la profondità. Questo può essere un periodo interlocutorio tra l'Europeo appena giocato e il futuro, ma io non lo vivo con apprensione: ho a disposizione molti ragazzi interessanti".
Sulla carta Osvaldo e Giovinco sembrano un tandem più che compatibile dal punto di vista fisico, tecnico e tattico. Osvaldo è prima punta, ma di quelle che sanno muoversi e svariare, non aspettano il cross dal fondo inchiodati in area. Per usare le parole di Prandelli "un attaccante moderno".
Giovinco è seconda punta naturale, con un passato da fantasista abiurato per stare più vicino alla porta, per far gol. Ha piedi che carezzano il pallone, più che prenderlo a calci, e in Osvaldo troverà una sponda tecnica adeguata, come dimostra la rete all’Inter con il colpo sotto morbido. Giovinco piccolo e sgusciante, Osvaldo grosso e ruvido, quando serve. Insomma, le premesse per far bene ci sono, ora devono far parlare il campo.