Mini riforma Sanità, ultime notizie Roma - Riorganizzare il sistema sanitario italiano per razionalizzare le spese pubbliche nel settore sanitario e arrivare alla fatidica quota di 6 miliardi di euro: l’ammontare dei risparmi previsti nel settore sanitario dal decreto sulla spending review.
I tecnici del ministero della Salute, guidati dal ministro Renato Balduzzi, hanno approntato una mini riforma snella e allo stesso tempo incisiva, articolata in 25 articoli illustrati dal titolare della sanità ai suoi colleghi nello scorso Consiglio dei Ministri e pronta per l’approvazione nel prossimo, del 31 agosto.
L’obiettivo del provvedimento è tuttavia duplice, non solo razionalizzare la spesa pubblica ma, ovviamente, anche migliorare l’assistenza di pazienti e malati. A tal fine sarà innanzi tutto riformata l’assistenza di base: addio caro vecchio medico di famiglia, innanzi tutto.
Ora i medici di base saranno chiamati ad associarsi in studi che raccolgano 5-6 professionisti, per prestare un servizio attivo 24 ore su 24 e garantire una maggiore reperibilità e un servizio più efficiente tanto per le visite, quanto per le ricette. Lo scopo di questa misura è quello di decongestionare pronto soccorsi e ospedali che, soprattutto nei fine settimana, vengono presi d’assalto anche per una banale ricetta con una diminuzione esponenziale della qualità delle loro prestazioni, come nei casi, tristemente noti, del Policlinico Umberto I di Roma.
Quello che la riforma prevede sono delle vere e proprie aggregazioni professionali tra medici, già sperimentate in altri paesi Europei e in regioni come Veneto ed Emilia. La misura ha già ricevuto l’approvazione della società italiana di medicina generale secondo cui ci sarà la possibilità di allargare il ventaglio dei servizi offerti ai pazienti: questi studi associati potranno garantire infatti, oltre alle visite generiche, anche esami diagnostici e alcune visite di carattere specialistico.
Altro capitolo della riforma è quello del reclutamento dei dirigenti sanitari in cui è necessario abbandonare la prassi del clientelismo e delle nomine politiche attraverso una selezione fondata solo su curriculum altamente specializzati e, quindi, realmente meritori.
Allo studio degli esperti del ministero della salute anche il fascicolo sanitario elettronico per i pazienti. L’innovazione – già decollata in regioni quali Lombardia ed Emilia – dovrebbe evitare l’accumularsi di pesanti fascicoli e racchiudere il un solo chip che andrà ad integrare la tessera sanitaria, ecografie, diagnosi, radiografie e ricette. Il tutto sarà archiviato e pronto per essere agevolmente consultato.
Novità anche sull’intramoenia l’attività privato svolta in strutture pubbliche dai medici: quello che la riforma intende regolamentare è in particolare la cosiddetta intramoenia allargato ovvero l’attività svolta presso strutture private, per la mancanza di spazi sanitari pubblici. Tale genere di attività andrà regolamentata e disciplinata imponendo la tracciabilità dei pagamenti da parte dei pazienti e l’obbligo di una certificazione che il professionista dovrà fornire alla struttura ospitante.
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