Inizia oggi pomeriggio al Foro Italico, il processo d’appello per la vicenda Calcioscommesse che ha investito il mondo del calcio italiano, ultime notizie Roma - Nonostante l’allontanamento forzato dalla panchina della sua Juventus, sarà molto probabilmente presente anche Antonio Conte, che dovrà lottare in quello che per lui è senza dubbi, il match più importante dell'intera stagione.
Non si hanno ancora notizie certe poiché l'allenatore bianconero sta valutando seriamente di presentarsi davanti ai giudici della Corte di Giustizia federale che dovranno sentenziare sul suo ricorso contro la squalifica di 10 mesi inflittagli dalla Commissione Disciplinare poco più di una settimana fa.
Conte ne ha parlato con i suoi legali Giulia Bongiorno e Antonio De Rensis in un summit tenuto ieri nel centro sportivo di Vinovo, ma la decisione definitiva, come confermano fonti vicine al club, la prenderà domani o, al massimo, lunedì mattina. Devono essere valutati prima tutti i pro e i contro: la sua presenza, che sicuramente catalizzerà l'attenzione dei media, vuole essere di supporto e non, in qualche modo, intralciare il lavoro dei suoi legali (del collegio fa parte anche l'avvocato della società campione d'Italia, Luigi Chiappero).
L'obiettivo è far vacillare la credibilità del pentito Filippo Carobbio, facendo leva sulle incongruenze delle sue deposizioni, ribadendo, anche nel secondo grado, l'acredine che c'era tra l'allenatore e il suo ex giocatore che lo accusa di essere stato a conoscenza delle presunte combine di Novara - Siena e Albino Leffe - Siena, risalenti alla stagione 2010/2011, quando entrambi erano tesserati della squadra toscana.
Il precedente lo ha offerto la Disiciplinare che, nel processo di inizio mese, non ha ritenuto credibile completamente il pentito Andrea Masiello. Il procedimento era quello relativo al filone barese dell'inchiesta (sarà discusso in aula martedì), ma i sette proscioglimenti sanciti dall'organo presieduto da Sergio Artico fanno ben sperare se non nell'assoluzione piena, quantomeno, in una riduzione della pena (si punterebbe a ridurla a sei mesi) per poi limarla ulteriormente al Tnas.
Fa parte del procedimento cremonese anche il difficile caso del Grosseto, estromesso dalla Serie B (di fatto retrocesso in Lega Pro) per responsabilità diretta del club nella presunta combine di Ancona-Grosseto. Il patron, Piero Camilli, cercherà di dimostrare l'infondatezza dell'accusa tentando di cancellare l'inibizione di cinque anni rimediata in primo grado. Vicenza e Nocerina attendono speranzose di poter occupare presto il posto dei toscani e quello del Lecce (in aula martedì) che con il club maremmano ha condiviso, almeno in primo grado, la stessa pena (con l'inibizione dell'ex presidente Pierandrea Semeraro).
Sempre lunedì tornerà dinanzi ai giudici il calciatore del Siena, Emanuele Pesoli, giunto alla ribalta della cronaca nazionale per lo sciopero della fame che ha condotto per quattro giorni, incatenato davanti alla sede romana della Federcalcio. Ieri al presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha assicurato la sua innocenza e manifestato la delusione di non poter avere il confronto in aula con i suoi accusatori: i pentiti Carobbio e Gervasoni.
Sul Calcioscommesse è intervenuto oggi il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, chiamato più volte da Pesoli a prendere posizione."Con i legali dei tesserati - ha dichiarato ai microfoni di Radiouno - stiamo valutando quali sono le problematiche che hanno affrontato. Ci vuole prima di tutto chiarezza per capire chi è realmente coinvolto, quindi bisogna essere duri il giusto e salvaguardare la credibilità dell'ambiente".
"Al prossimo consiglio direttivo tratteremo anche l'aspetto normativo e legale per vedere se le procedure attuali vanno ancora bene - ha assicurato Tommasi -. Quando esce un nome che per i media diviene da titolo diventa difficile: non è semplice approfondire questo tema in un momento di piena bagarre di processi e novità che continuano ad arrivare giornalmente".