Giornata di chiaroscuri quella di ieri alle Olimpiadi di Londra 2012. Si inizia con un grande successo, l’oro di Niccolò Campriani nella carabina 50 metri 3 posizioni, per la verità messo in preventivo, visto quanto fatto negli ultimi anni dal tiratore grande tifoso della Fiorentina, e l'argento di Massimo Fabbrizi nella fossa.
Se Campriani, già medaglia d’argento nella carabina 10 metri, è arrivato ai giochi olimpici da favorito e ha rispettato il pronostico, senza farsi prendere dall'emozione: nonostante una finale disputata non al meglio è stato il vantaggio accumulato in fase di qualificazione, pressoché incolmabile, a fargli raggiungere il nuovo record olimpico: 1180 punti che lo hanno collocato sul podio più alto, davanti a quello che per anni è stato il suo modello, l’americano Matthew Emmons.
Grande performance anche per Massimo Fabbrizi, il carabiniere marchigiano che ha dimostrato grande precisione nel tiro al piattello. Arrivato a Londra con 39 di febbre e imbottito di antibiotici per 13 giorni, nonostante l'ansia della prima Olimpiade, che a un certo punto lo aveva bloccato, a Londra ha conquistato l'unica medaglia che mancava alla sua collezione di successi. " e ha perso l'oro soltanto allo spareggio, 6-5 contro il croato Giovanni Cernogoraz.
Quel che ha permesso a Campriani e Fabbrizi di trionfare sono state la freddezza e la capacità di concentrazione e di precisione, oltre alla grande capacità tecnica messa in campo da tutta la nazionale di tiro italiana, l'unica nazionale azzurra, uomini compresi, allenata da una donna, la bravissima Valentina Turisini, che oggi si è commossa fino alle lacrime, in particolare quando Campriani le ha regalato il mazzo di fiori ricevuto sul podio.
Matteo Morandi ha vinto invece la medaglia di bronzo agli anelli nella ginnastica artistica. L'azzurro, con il punteggio di 15.733, e' stato preceduto dal cinese Yibing Chen, argento con 15.800 e dal brasiliano Arthur Nabarrete Zanetti con 15.900, medaglia d'oro.
Accanto alla conquista di tre splendide medaglie per gli azzurri arriva lo choc del doping: Alex Schwazer, campione della 50 km di Pechino, è stato escluso da Londra 2012 perché positivo all'Epo ad un test anti doping, effettuato il 30 luglio ad Oberstdorf, dove si stava preparando per i Giochi.
Alex Schwazer, nel giorno più triste della sua carriera, e forse della vita, non ha cercato scuse: "Ho sbagliato, la mia carriera è finita qui" dice il campione di Vipiteno che mette in campo una totale ammissione di colpe, senza nessun alibi e nessuna giustificazione. Ha preferito dire la verità, cosa rara quando un atleta viene trovato positivo. "Ho fatto tutto da solo e di testa mia e dunque mi assumo tutte le responsabilità per quello che è successo". Inevitabile l'uscita di scena e non solo a Londra, dove è stato il Coni a non farlo nemmeno atterrare. "La mia vita nell'atletica è finita" precisa l'atleta. La Fidal prende le distanze, perché sul doping non si fanno sconti: il Coni infatti non ammette errori e nell'amarezza del momento sottolinea che è meglio una medaglia in meno e pulizia in più.