Tutta ancora da chiarire la linea difensiva di Leonardo Bonucci nel processo che lo vede implicato nella vicenda del Calcioscommesse, ultime notizie Viterbo - Dalle notizie dei giorni scorsi sembrava quasi certa la scelta del patteggiamento per ottenere uno sconto di un terzo della pena, mentre ora tale ipotesi sta iniziando a tramontare. I legali del difensore viterbese della Juventus, di concerto con i vertici della squadra torinese, stanno analizzando i faldoni redatti dalla Procura federale per poi stabilire una strategia comune.
Solo venerdì si saprà se Bonucci andrà a processo (soluzione che stuzzica) per poi trattare direttamente con Stefano Palazzi, o se accetterà di patteggiare (soluzione sofferta). Il difensore è convinto della sua innocenza, ma rischia tanto: infatti se dovesse solo patteggiare senza collaborare sarebbe “premiato” con due anni di stop.
Il tentativo di discutere con Palazzi potrebbe portare a una pena di 14 mesi, quindi in tempo per giocarsi le chances di andare ai mondiali 2014 in Brasile. Al limite il centrale della Nazionale potrebbe ammetter la versione di Andrea Masiello, magari di esserne a conoscenza ma di non aver mai dato la sua disponibilità.
Bonucci potrebbe anche ricorrerere al Tnas e potrebbe patteggiare ma trattando direttamente con la Figc. Più leggero è il caso di Pepe, sul quale pende l’accusa di omessa denuncia per una telefonata che lo juventino sostiene non aver mai ricevuto. Il massimo della pena nel suo caso potrebbe essere anche di un anno, ma che più realisticamente potrebbe diventare di circa sei-otto mesi. Pepe potrebbe imitare il suo tecnico, patteggiando a circa 3-4 mesi. Lo scopriremo venerdì, quando con il filone di Bari la Juve raddoppierà le sue forze per uscire dal processo con il minimo dei danni.