Promozione per il movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ultime notizie Roma - Il sondaggio dell’Atlante Politico Demos ritrae un paese che cammina in equilibrio su un filo, da un lato l’incertezza e lo spaesamento, dall’altra la voglia di cambiare e di lasciarsi dietro tanto il berlusconismo che la crisi economica.
Ciò che la popolazione ricerca maggiormente sono delle nuove prospettive politiche a fronte di quelle attuali ancora insoddisfacenti. Dopo il sensibile calo di fiducia del governo tra marzo e aprile, sembra che la squadra di Mario Monti abbia recuperato consensi fra i cittadini (circa il 50% degli intervistati) che pur subendo con insofferenza le decisioni dell’esecutivo soprattutto in materia fiscale, continuano ad essere convinti che alla fine il governo ce la farà e ci porterà fuori dalla crisi.
Monti continua ad essere considerato il leader politico più credibile, mentre perdono consenso tutti gli altri capi di partito, con in testa Berlusconi e Bossi, ai minimi storici della loro popolarità. Sono soprattutto le recenti elezioni amministrative a tratteggiare il quadro del nuovo scenario politico in cui appare evidente tanto lo sfaldamento del Pdl, ormai dimezzato, rispetto alle elezioni politiche del 2008, quanto la frana della Lega scivolata poco sopra il 4%, come 10 anni fa. Pd e l'Idv tengono bene, anche se non riescono a intercettare l’elettorato di centro destra deluso dall’ultimo governo Berlusconi. Il Pd si conferma primo partito in Italia e la formazione politica che ha avuto i successi più apprezzabili nelle ultime amministrative.
Considerazioni del medesimo tenore valgono anche per il Movimento 5 Stelle (M5S), promosso e ispirato da Beppe Grillo. Il quale, dal punto di vista elettorale, è stimato oltre il 16%, poco al di sotto del Pdl. Il successo alle recenti amministrative ha contribuito ad allargare ulteriormente la sua base elettorale. Il M5S è divenuto, infatti, il collettore privilegiato dell'insoddisfazione sociale verso il sistema partitico. Un sentimento generalizzato, che non dà segni di rallentamento.
Oltre il 40% degli intervistati, infatti, vede nella "protesta contro i partiti" la principale ragione di successo del Movimento. Una valutazione condivisa anche dal 27% degli elettori del M5S, i quali, però, danno maggiore importanza ad altri argomenti: l'estraneità dei candidati alle logiche di potere e la concretezza dei programmi proposti ai cittadini. Resta, comunque, l'incognita sulla capacità del Movimento di "tenere" la scena politica, oltre a quella elettorale. Soprattutto, oltre i confini locali. Infatti, quasi metà degli italiani (la maggioranza) ritiene il M5S in grado di "amministrare" le città e il territorio. Ma quasi 7 persone (e 4 elettori del M5S) su 10 non lo considerano capace di governare, a livello nazionale.
Grillo e il M5S hanno offerto una risposta a un paese ancora indeciso, riscuotendo l’attenzione anche di elettori che, in un primo tempo, non li avevano presi in considerazione. Non è un caso se, rispetto a un mese fa, l'elettorato del M5S ha modificato sensibilmente il profilo sociopolitico. In particolare, al suo interno sono aumentati: a) gli elettori dei comuni medio-piccoli; b) le persone di età medio-alta; c) le componenti di centro-destra; d) gli elettori provenienti dalla Lega e dal Pdl. In altri termini: il M5S ha intercettato e canalizzato il disagio diffuso fra gli elettori e gli ha dato visibilità.
La domanda di cambiamento politico, infatti, resta molto estesa, al punto che circa un terzo degli elettori sostiene che, se si presentasse un partito "nuovo", guidato da un leader "nuovo" e "vicino alla gente": lo voterebbe "sicuramente" così come a livello locale ha votato candidati giovani e preparati appartenenti al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.