Un impegno di tipo multidisciplinare, erogato con alta professionalità dagli operatori addetti e dall’encomiabile proponimento delle Suore Ospedaliere della Congregazione che, della continuità assistenziale, dei bisogni del malato, della centralità della persona e della risposta umanitaria ai sofferenti, ne hanno fatto una vera missione, apprezzata e conosciuta in diverse parti del mondo.
Nel corso degli anni, la Congregazione, con alto senso di responsabilità ed altruismo, ha mantenuto in attività alcuni servizi di primaria importanza, anche in assenza di sussidi statali e regionali, come il reparto per l’Alcol dipendenza, ma il permanere di ingenti limitazioni finanziarie, che si riscontrano nel mancato adeguamento delle rette e delle spettanze sugli accreditamenti della RSA, ha messo in discussione la potenzialità dell’intero Istituto, con immediati riflessi sullo stato giuridico ed economico del Personale dipendente e sulle possibilità occupazionali sino ad ora garantite.
Anche il Comune di Viterbo, a quanto pare, è tra gli Enti che risultano inadempienti nei confronti della Casa di Cura Villa Rosa per la mancata liquidazione delle spettanze economiche previste per i ricoveri in regime di RSA, inottemperanza, questa, che deve essere trattata urgentemente dall’Assessore ai Servizi Sociali e dal Sindaco di Viterbo con le procedure e le sollecitazioni richieste dallo stato di “emergenza sanitaria” che sta vivendo la città di Viterbo e la sua Provincia.
Roberto Talotta
consigliere comunale dell’UDC
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