OBESITA', PEGGIO DEL CANCRO / Dati allarmanti. Più morti che per carcinomi al retto e seno
Obesità. Roma, ultime news Italia - UnoNotizie.it - L’obesità, malattia multifattoriale la cui mortalità raggiunge allarmanti dati che superano di gran lunga le morti per carcinomi al retto e al seno. La bulimia e l’anoressia strettamente legate tra loro, epidemie che determinano una comorbilità pesante e un elevato livello di sofferenza per i pazienti
Affrontate nel dibattito all'Ordine dei Medici di Roma le necessità di inquadrare da un corretto punto di vista medico le patologie alimentari e rispondere all’esigenza di formazione per medici di base, pediatri, psichiatri, psicologi, dietologi, nutrizionisti e tutti coloro che intervengono nei processi di prevenzione cura e riabilitazione di queste patologie,cosi come previsto dall’art 2 del disegno di legge 2788 del giugno 2011.
La giornata
formativa che si è svolta all’Ordine dei Medici di Roma sabato 21
ha posto le basi per un nuovo modo di affrontare le patologie del
comportamento alimentare, quella che oggi è l’epidemia del terzo
millennio. “Alimentazione e mal di vivere” questo il titolo
dell’affollatissimo corso-convegno che ha avuto il riuscito
obiettivo di fornire un aggiornamento sull’eziopatogenesi, la
diagnosi precoce, la cura e la prevenzione delle patologie del
comportamento alimentare. Presentati durante il convegno gli
obiettivi della Commissione, coordinata dalla Psichiatra e
Psicoterapeuta Ludovica Costantino,
nominata ad hoc dall’Ordine per creare quei punti di ricerca e
comunicazione mancanti fino ad oggi e che sono necessari per la
creazione di una rete operativa interdisciplinare. Sono stati
indicati percorsi clinici da adottare e individuate le
professionalità con cui collaborare, in base allo stadio e al tipo
di patologia individuati, per la realizzazione di una gestione
integrata. Gestione che oggi si è evidenziata come necessaria per
poter affrontare il problema medico nella sua globalità e
nell’intervento di cura. Cura che nelle patologie alimentari
richiede un approccio clinico, talvolta chirurgico, ma soprattutto
psicopatologico con lo studio approfondito delle cause, delle
dinamiche e dei fattori psicologici che sono alla loro base. In
questo modo si può evitare la scissione fra mente e corpo che
rischia di ostacolare la cura di sintomatologie che sebbene
danneggino severamente l’organismo, sono in primis malattie della
mente. Malattie che se prese nel momento dell’esordio possono
guarire.
Dalle frequenti e sistematiche indagini conoscitive del Sian
emerge, come evidenziato da Giuseppe
Ugolini Dirigente Asl RMC, che negli
ultimi due anni l’attenzione da parte dei nutrizionisti si è
spostata dal concetto della sicurezza alimentare al fronte
nutrizionale e che si è fatta forte l’esigenza di incrementare il
personale e per aumentare la prevenzione primaria, secondaria,
terziaria e quaternaria. Si sente quindi l’esigenza che oltre ai
medici igienisti e nutrizionisti, ai tecnici e ai dietisti si possano
presto aggiungere anche le figure di psicologi e psichiatri e inoltre
che venga adottata una identica metodologia condivisa per la raccolta
dei dati epidemiologici con l’utilizzo di un identico Protocollo in
tutti i Centri Nazionali Sian. La sorveglianza nutrizionale fornisce
attraverso il Sian dati preoccupanti anche sui bambini soprattutto
riguardo l’obesità.
Su questa particolare patologia, va riferito
il disegno di legge n.2788 di iniziativa del senatore Ignazio
Marino primo firmatario, del 16 giugno 2011, contenente
“Disposizioni in materia di prevenzione, cura e riabilitazione
dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione”. Già il
titolo rimanda ad un inquadramento prettamente medico-scientifico del
problema e il contenuto di questo disegno di legge centra l’obiettivo
di rendere organica e sistematica su tutto il territorio nazionale la
prevenzione, la cura e la riabilitazione delle suddette patologie.
Infatti la proposta di legge detta i principi
fondamentali in materia di prevenzione e cura dell’obesità e dei
disturbi dell’alimentazione, al fine di garantire la tutela della
salute, la riabilitazione e il miglioramento delle condizioni di vita
dei pazienti affetti da obesità o da disturbi dell’alimentazione.
Alfredo Genco chirurgo esperto di chirurgia bariatrica
propone interventi personalizzati nella fascia di età dai 18 ai 65
anni soltanto dopo storie di obesità essenziale che dura da anni e
dopo ripetuti fallimenti farmacologici e dietetici ripetuti.
La malattia dell'obesità, come risulta dall'intervento di Angela De Carolis dirigente medico prevenzione Sian interessa nel mondo circa 300 milioni di adulti ( dato OMS 2005), l'incidenza della patologia è in costante aumento e investe anche Paesi non industrializzati. Le proiezioni statistiche indicano indicano che gli adulti obesi saranno più di 700 milioni con una quota riferita ai bambini stimabile intorno ai 15 milioni. Circa 2.3 bilioni di persone saranno in sovrappeso. Si tratta di una evera emergenza sanitaria. A fronte di una grande richiesta e, probabilmente, di una ancora più estesa necessità, nonché della multidisciplinarietà che per tale cura occorre mettere in campo, è auspicabile una disciplina completa della materia, appunto prevenzione, cura e riabilitazione, vista, peraltro, la ricaduta in termini di costi economici e sociali che tali patologie comportano e per garantire il diritto alla cura. Insomma non è un problema di dieta ma un problema di inquadramento dello stile di vita e della cultura che incrementa di anno in anno la complessità di una patologia epidemica. Infatti l'intervento degli specialisti psichiatri al convegno, tra i quali Annelore Homberg, Luca Giorgini, Manuela Petrucci ed Eva Gebhartd oltre alla coordinatrice Costantino, ha sottolineato la necessità di una cultura per poter fare psichiatria, per poter intervenire a monte dell'insorgere di un sintomo in tempi precoci, vale a dire cambiare vedute anche rispetto all'organizzazione di una prevenzione con approccio integrato che oggi è vista dai medici come l'unica via di soluzione per evitare la catastrofe da parte della sanità pubblica, che si ritrova ad avere già una grossa fetta di popolazione esposta ai rischi dell'obesità con le sue comorbilità. Infatti l'obesità è una malattia multifattoriale che ha un elevato tasso di mortalità.
Nel complesso i numeri parlano di
una somma che moltiplica per tre il totale della mortalità dei
carcinomi del retto e del seno. Eppure ancora oggi l'obesità è
considerata una non patologia, un problema estetico, il problema
individuale riflette un una cultura generale della società che pur
se molto attenta ai dettagli, paradossalmente dimentica il valore
biochimico dell'alimentazione per l'organismo e l'uomo ha perso il
controllo su un aspetto della vita, l'alimentazione che dovrebbe
soddisfare le necessità organiche energetiche e non riempire delle
insoddisfazioni o tamponare delle incapacità. A fianco dell'obesità
c'è la bulimia, il comportamento alimentare che induce a comorbilità
anche gravi e che segnala uno squilibrio, la scissione di fondo
talvolta coperta da una vita apparentemente normale, che si evidenzia
con sempre maggiore forza soprattutto nella popolazione giovane. I
medici sono d'accordo che va posto rimedio cercando di fare una
tempestiva e adeguata diagnosi soprattutto attraverso i medici di
base che conoscono bene non solo il paziente interessato ma anche lo
stile di vita familiare e le eventuali origini di un insano
comportamento alimentare.
Prendere il problema da dove inizia costituisce l'unica possibilità d'intervento per ogni tipo di disagio, in primo luogo per quel silenzioso disagio dell'anoressia che colpisce adolescenti e adulti in un rapporto con il corpo e con gli affetti. Ricostruire per questi pazienti la possibilità di una coerenza tra stati affettivi e stati fisiologici, metterli nelle condizioni di gestire la regolazione psicologica delle esigenze fisiologiche. Un traguardo per molti difficile da raggiungere ma non impossibile, visto che i problemi alimentari, come emerso dalla giornata di studio a Roma, sono legati a quella fusione mente-corpo che ci dovrebbe accompagnare per tutta la vita e che ha origine dalla vitalità, nascita, allattamento, svezzamento, visione dell'essere umano diverso e infine pubertà. Difficili tappe ma necessarie per lo sviluppo del corpo e della mente. Un traguardo che si può raggiungere o riafferrare attraverso una cura che sia basata su una teoria che ponga la sua ricerca sulla realtà psichica.
Anche per Lorenzo Maria Donini Dietologo del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza la sfida nei confronti di queste patologie è sostenibile solo se tutte le forse in campo saranno in grado di lavorare di concerto, e la multidisciplinarietà integrata è richiesta già in fase di diagnosi con una valutazione multidisciplinare.
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