Cavalli delle Botticelle romane. Critiche della LAV. Ultime notizie Roma - UnoNotizie.it - La
LAV denuncia che per tre anni, dal 2009, i cavalli delle botticelle
di Roma hanno svolto l’esercizio senza il Certificato di idoneità
sanitaria e di buone condizioni fisiche previsto dai regolamenti
comunali, condizione essenziale per poter esercitare il servizio a
garanzia della tutela degli animali coinvolti, e senza il controllo
previsto per legge contro l’Anemia Infettiva Equina. Lo provano i
documenti che l’associazione ha ottenuto dalla ASL Roma A. Non
solo, ma la LAV ha ottenuto ed esibito il documento che comprova la
macellazione almeno di un cavallo, Pallino, ad opera di un conduttore
che ancora opera con licenza comunale, in spregio ai Regolamenti
comunali e con possibili profili di violazioni penali che
l’associazione animalista sta considerando con il proprio Ufficio
Legale. E solo dopo la prima denuncia dell’associazione
nell’ottobre scorso è iniziata una frettolosa e parziale “messa
in regola” dei documenti di proprietà dei cavalli e della loro
classificazione come “non Destinati alla Produzione di Alimenti”
quindi la certificazione di non macellabilità,obbligatoria ai sensi
dei Regolamenti.
“Le botticelle costano ai
cavalli usati e, come dimostrato, mandati anche al macello ma costano
anche a tutti i cittadini con 1,3 milioni di euro per le nuove stalle
peraltro temporanee a Villa Borghese che comunque non sono agibili
per i quadrupedi e per l’inutile prototipo di botticella elettrica
presentato due anni fa e poi abbandonato - ha
detto Gianluca Felicetti, presidente LAV
– altro che “percorsi protetti” e tassametri, il Comune non ha
nemmeno l’esatta situazione dei cavalli, nonostante il Sindaco
Alemanno prenda atto di questo fallimento e decreti la chiusura di
questo anacronistico servizio giocato sulla pelle degli animali, come
chiede la stragrande maggioranza dei cittadini romani”.
Delibere,
Regolamenti comunali, consulenti veterinari, Commissioni anche presso
il Ministero della Salute. Eppure gli omessi controlli, la mancanza
di vigilanza, la sistematica violazione delle pur minime regole in
vigore, sono state per lungo tempo la normalità per le botticelle di
Roma. Un servizio svolto in concessione pubblica che il
concessionario, l’Amministrazione comunale, continua a non
controllare.
“Come mai un servizio definito
‘simbolo di Roma’, difeso e sostenuto nonostante più volte si
siano provate irregolarità, violazioni, sofferenza dei cavalli, è
di fatto lasciato senza gestione, allo sbando totale? Quanti cavalli
avranno pagato con la vita la mancanza di controllo, come per
Pallino, del quale l’Asl ha notato l’assenza tre anni dopo la sua
macellazione? – ha
detto Nadia Zurlo, responsabile nazionale LAV settore Equidi
- Qual è la credibilità di un servizio che non ha censito tutti i
cavalli utilizzati dalle botticelle (solo 45 su 80 al 21 dicembre
scorso) e ben 11 di questi sono diventati non DPA, non macellabili
sui Documenti sanitari, solo dopo la nostra denuncia del 5 ottobre
2011, tra i quali anche “Romolo”, definito invece in regola
dall’Assessore Visconti? Senza tralasciare, naturalmente, tutte le
considerazioni di carattere etico che sono le prime ad ispirare le
nostre azioni a tutela dei cavalli e che già queste da sole, in una
società diversa e civile, sarebbero sufficienti per abolire le
botticelle”.
BOTTICELLE:
CRONISTORIA DI CARENZE E IRREGOLARITA’
Dopo
una prima richiesta di accesso agli atti fatta nei mesi scorsi dalla
nostra Associazione al Comune di Roma, dalla quale erano emerse gravi
carenze e irregolarità nella gestione del servizio pubblico a
trazione animale, abbiamo proseguito la nostra indagine ottenendo,
finalmente, anche una risposta dalla ASL Roma A e parte della
documentazione da noi richiesta.
Il nostro
comunicato stampa del 5
ottobre 2011
faceva riferimento a due cavalli – BREDO LB e ROMOLO - che
risultavano essere DPA (destinati
alla produzione alimentare ad uso umano,
ovvero macellabili) in violazione del Regolamento Taxi-Botticelle del
1998 e del Regolamento a Tutela degli Animali del comune di Roma.
Inoltre, l’Associazione poneva una serie di domande sui
cavalli dimessi dal servizio dal 1998 ad oggi e richiedeva in visione
il Cap. IX di tutti i cavalli attualmente utilizzati per il trasporto
pubblico e di quelli ormai pensionati, avendo ricevuto solamente 6
passaporti
provvisti di Cap. IX, che designa la destinazione finale dell’equide,
su 67
cavalli
nominati nelle licenze.
Immediata la risposta
del Comune. Le nostre dichiarazioni erano state definite false,
prive di fondamento e non accertate secondo le prime verifiche.
Il giornale online Roma Capitale News pubblicava il Cap. IX
del cavallo BREDO LB, che effettivamente era passato da DPA (2004) a
non DPA (2006), documento non agli atti dell’Ufficio Mobilità.
La nostra replica a Roma Capitale
News, con la richiesta di vedere anche il Cap. IX di Romolo
e di tutti gli altri 61
cavalli nominati nelle licenze, è rimasta senza risposta.
Ma
non ci siamo fermati. L’analisi degli ulteriori documenti forniti a
fine dicembre 2011 dall’ASL Roma A ha dato risposta solo a una
parte delle domande da noi poste e anzi, ha confermato i nostri
sospetti circa la concreta possibilità di destinare i cavalli alla
macellazione a fine attività lavorativa.
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Il cavallo Pallino, in uso alla licenza 78, è stato macellato
il 17 settembre 2005 (vd. Mod.4 allegato).
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Dall’elenco ASL dei cavalli censiti al 21/12/2011 (45
su 80)
si legge che ben 11
cavalli sono
diventati non
DPA
soltanto dopo il nostro comunicato stampa del 5 ottobre 2011, tra i
quali lo stesso Romolo.
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Sono stati forniti i documenti che comprovano la destinazione o il
decesso dei soli seguenti cavalli:
AIRON (lic.
32) – DPA
– Deceduto nel 2006
VULCANO (lic. 64) – senza
Cap. IX
– Ceduto a un privato nel 2008
PALLINO II (lic. 78) – non
DPA – Ritirato dal servizio e destinato allo stesso vetturino nel
2006
ORFEO (lic. 67) – senza
Cap. IX –
Ceduto a un maneggio
BRICO (lic. 104) – non DPA –
Soppresso per frattura della tibia
POLDINO (lic. 1) – non
DPA – Soppresso
SUGO FINTO (lic. 13) – non DPA – Ceduto
ad un agriturismo
PASQUALE (lic. 108) – senza
Cap. IX –
Ceduto a un privato
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Non sono stati forniti i Cap. IX di 43
cavalli
Negli
anni 2009,
2010
e fino a ottobre/novembre
2011
non sono stati effettuati i prelievi obbligatori per l’Anemia
Infettiva Equina, in violazione dell’Ordinanza 8 agosto 2010 Piano
di sorveglianza nazionale per l’anemia infettiva degli equidi e
del Regolamento di Polizia Veterinaria. La sanzione per l’omesso
Coggins Test, è stabilita dall’articolo 16 comma 1 del Decreto
Legislativo 22/5/99 che prevede una sanzione da € 1549,37 a €
9296,22.
Negli anni 2009,
2010
e 2011
i cavalli hanno lavorato senza la certificazione di idoneità al
servizio, prevista come obbligatoria, pena la revoca della licenza
dall’art.45 dal Regolamento Comunale sulla Tutela degli Animali e
dal regolamento Comunale “Taxi-Botticelle”.