Sul piatto c’è la
gestione di una società che movimenta circa 9 miliardi e gestisce 20 fondi
Immobiliari. L’Inpdap e l’Enpals sono infatti titolari di quote azionarie di
FIMIT, primo fondo immobiliare chiuso ad apporto pubblico, divenuto IdeaFimit
sgr dopo la fusione con First Atlantic, il cui capitale sociale è oggi
controllato per il 61,3% da De Agostini, per il 18,33% da INPDAP,
l’11,34% da ENPALS e il 5,97% da Enasarco”.
Con la soppressione di
Inpdap ed Enpals ed il trasferimento di IdeaFimit sgr all’INPS, si autorizza di
fatto quest’ultimo all’ingresso in Borsa, cosa non concessa prima all’istituto
nazionale di previdenza. Insomma l’Inps si quoterà in borsa con i contributi
versati dai lavoratori”.
La privatizzazione del sistema previdenziale pubblico inoltre, prosegue CELLETTI, non avrà che pesantissime ripercussioni sui cittadini come, tra l’altro si è già potuto constatare per tutte le privatizzazioni già avvenute in altri settori, riduzione e dei servizi e aumento dei costi per la collettività.
La gestione del credito, oggi gestito dall’Istituto e domani in mano a banche e ad Assicurazioni, sarà il primo prezzo da pagare e a seguire il saccheggio delle liquidazioni dei lavoratori da parte dei fondi privati e dei loro immensi consigli di amm.ne.
Gli impegni assunti dal
Ministro Fornero, durante la manifestazione USB dello scorso 15 dicembre, per
la salvaguardia dei 700 lavoratori Inpdap, non hanno ancora trovato traduzione.
Le rassicurazioni espresse dal Presidente Mastrapasqua, il quale ha annunciato
il riassorbimento di tutti i lavoratori all’interno dell’Inps, non dispongono
al momento di strumenti concreti, mentre invece la legge che cancella l’Inpdap
avrà effetto immediato.
La USB chiama pertanto i cittadini
a partecipare attivamente all’assemblea di domani, conclude Celletti, leggendo ciò che da altri viene taciuto e
sottoscrivendo la petizione a difesa di lavoratori e di cittadini.
Non si risana l’economia con i licenziamenti e con gli spostamenti dei capitali pubblici a quelli privati, non si risana un paese con il governo dei banchieri.
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