Spettacoli Teatro Bianconi. Viterbo, ultime notizie Carbognano - UnoNotizie.it - Ancora non si sono spenti gli echi dello straordinario successo della coppia Pistoia – Triestino, che con il loro Ben Hur hanno entusiasmato il folto pubblico che ha letteralmente gremito la sala del Teatro Bianconi, ma la stagione del dinamico Teatro dei Cimini prosegue a ritmo serrato con un altro imperdibile appuntamento.
Sabato 19 novembre alle 21.00 e domenica 20 novembre alle 17.00 arriva infatti sullo storico palcoscenico del Bianconi “L’amico di Fred” di Pierpaolo Palladino con lo stesso Pierpaolo Palladino e Andrea Murchio, spettacolo musicale ispirato alla figura di Fred Buscaglione . Non la biografia ma il mito di Fred Buscaglione e le sue “Criminal songs”, dense di ironia e ambientate tra i duri della Chicago di Al Capone, sono lo spunto di partenza per una storia originale. Il giovane Ferdinando ha un sogno frustrato: unire lo swing americano con la melodia italiana. Una sera, in piena crisi creativa e sentimentale, incontra un diavolo di nome Freddy, che tutto può e che gli offre l’occasione di trovare lo stile giusto in cambio dell’anima. Detto fatto, il nuovo personaggio che Ferdinando interpreta nelle canzoni funziona e il successo esplode a tal punto che anche Freddy ne resta colpito. La musica riesce quindi a sedurre il diavolo stesso. Ma può un diavolo diventare amico della sua vittima?
Uno spettacolo coinvolgente e ricco di situazioni divertenti, che punta su una regia basata sul ritmo e la fluidità del racconto. Il tutto sostenuto dalla grande musica di Fred Buscaglione eseguita e cantata dal vivo da Andrea Murchio; musica presente con la sua forza trascinante, con le sue atmosfere romantiche o ironicamente aggressive. Musica certamente di grande suggestione, e grazie alla quale si viene coinvolti in un racconto in cui i sentimenti, l'amicizia e la funzione a volte demiurgica dell’Arte sono i veri temi di questa gradevole storia affidata a due attori capaci di completarsi a vicenda.
Lo spettacolo è frizzante, ricco di battute e gag, la costruzione drammaturgica è riuscitissima, un intreccio di canzoni, monologhi, dialoghi, racconti in terza persona, in una fitta rete testuale, compatta e fluente. Fondamentale il ruolo della musica che con la sua forza trascinante e suggestiva riempie gli spazi e avvolge attori e spettatori, contribuisce a creare l’atmosfera dei locali americani anni ’50 insieme al fumo e ai fiumi di alcol, si possono quasi vedere i tavolini rotondi, le belle ragazze in abiti succinti e gli avventori un po’ ubriachi un po’ gangster che si avvicendano attorno al palco. I due splendidi interpreti sono assoluti padroni della scena per esperienza e carisma, generosamente si danno al pubblico, mantenendo sempre alto e vivace il ritmo tanto quello testuale, quanto quello della messinscena. Pierpaolo Palladino, autore del testo, è uno dei più apprezzati sceneggiatori e drammaturghi del nuovo teatro italiano che, sulla scia di Giovanni Clementi e Edoardo Erba, riesce ad associare la leggerezza e la comicità, che storicamente appartengono al nostro modo di fare teatro fin dai tempi della commedia dell’arte, a momenti di riflessione e di intensità che coinvolgono lo spettatore e lasciano nel suo animo non solo il ricordo di una divertente serata ma anche messaggi ed emozioni profonde.
Le canzoni del cantautore torinese scivolano sul palco fondendosi con il ritmo della recitazione. Uno spettacolo che non lascia un attimo di respiro, proprio come le canzoni del buon vecchio Fred. Uno spettacolo ironico, brioso, a ritmo di swing su una meteora, per la brevità della sua vita, del firmamento musicale italiano, inimitabile, unico.