GIOCO EROTICO FINITO IN TRAGEDIA: Viterbo, per l'ingegnere di Nepi Soter Mulè accusa di omicidio preterintenzionale. Ultime notizie Viterbo - Cinque giorni dopo l’arresto, il gip del tribunale di Roma, Marco Mancinetti, aveva disposto per l'ingegnere Soter Mulé l’accusa da omicidio preterintenzionale a colposo.
Questo perchè le dinamiche della morte della giovane 24enne Paola Caputo lasciavano intendere una sfortunata fatalità.
Le circostanze raccontano di un gioco erotico estremo proposto dal Mulè a due ragazze consensienti, la suddetta Caputo e la sua amica Federica.
Il gioco prevedeva che le due donne fossero una di schiena all'altra, come su di una bilancia che le portava in alto a turno.
Ogni volta che una saliva, il respiro si interrompeva fin quasi a soffocarla. Una sensazione che, stando agli esperti di questa pratica giapponese chiamata shibari, riproduce da vicino il piacere dell’orgasmo.
Qualcosa però è andato storto. Paola in una di queste salite è svenuta, provocando la salita violenta all'altra ragazza che ha rischiato di rimanere strozzata.
Portate all'ospedale, Federica se l'è cavata, mentre non c'è stato niente da fare per Paola che, in quella ultima fatale salita, è letteralmente morta impiccata.
Ora però la procura è tornata sui primi passi. Per il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il pm Maria Teresa Golfieri, Soter Mulé deve rispondere nuovamente di omicidio preterintenzionale.
Un cambio di direzione, quella della procura, che complica notevolmente la posizione dell’ingegnere.