NUOVA NOMINA PRESTIGIOSA PER IL PROF. MARCO MANCINI: eletto Presidente dell'Istituto Italiano per l'Africa e per l'Oriente. Ultime notizie Viterbo - Il prof. Marco Mancini, Rettore dell'Università della Tuscia, Presidente della CRUI, Accademico dei Lincei, ha aggiunto un ulteriore successo al proprio già prestigioso curriculum. Nella seduta del Consiglio di Amministrazione tenutasi lunedì 31 ottobre è stato infatti eletto Presidente dell'Istituto Italiano per l'Africa e per l'Oriente, l'Is.I.A.O., l'ente pubblico che, fondato nel 1933 con il nome di Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (Is.Me.O.), si occupa delle ricerche e della promozione delle culture orientali e africane nel nostro Paese.
Dotato di grande rilievo sul piano internazionale l'Is.I.A.O., cui fa capo il Museo nazionale d'Arte Orientale a Roma, ha diverse sedi decentrate e una importantissima Biblioteca. Nel 1995 si è arricchito delle esperienze dell'ex-Istituto Italo-Africano che è confluito nel nuovo Ente. Il Consiglio di Amministrazione è composto da tre rappresentanti ‘esterni’ (Comune di Roma, Ministero degli Affari Esteri e Ministero dei Beni e Attività Culturali) e da due ‘interni’, eletti a loro volta da un’Assemblea dei Soci (uno dei quali Mancini stesso).
Prima di Marco Mancini i presidenti sono state grandi figure della cultura italiana, filosofi, archeologi e filologi quali Giovanni Gentile, Giuseppe Tucci, Sabatino Moscati e, da ultimo, Gherardo Gnoli. Grazie a loro l’Istituto, che costituisce l’esatto corrispondente della “School of Oriental and African Studies” dell’Università di Londra (nata nel 1916), si è fatto promotore di decine di campagne archeologiche, di studi e di una collana di grande rilevanza internazionale, la “Serie Orientale Roma” che annovera ormai un centinaio di volumi.
Il Rettore Mancini, che si è detto molto onorato e commosso per questa nomina, non ha nascosto le difficoltà gestionali che attendono il nuovo Consiglio di Amministrazione. Tra l’altro è chiamato a risanare una situazione di gravissimi squilibri dovuti a una batteria di tagli sul finanziamento ordinario succedutisi in questi ultimi anni. Tra i primi impegni della nuova presidenza un rilancio delle strategie dell’Istituto e l’apertura a nuove partnership nazionali e internazionali.