LA TALETE INFINITA. Talete, poche possibilità di continuare il proprio travagliato percorso. Ultime notizie Tuscia - Siamo oramai alle battute finali, e la sensazione predominate sembra essere quella di una società Talete con poche possibilità di continuare il proprio travagliato percorso. La problematica delle società partecipate appare complessa e altamente articolata. In primo luogo si prende atto della generale inefficienza di gestione nel tempo di società caratterizzate da bilanci fortemente in passivo.
Si apprende anche che, a dispetto della storica cultura giuridica che normalmente viene riconosciuta al nostro Paese, alcune problematiche tecniche, quali ad esempio la liquidazione della Robur, risultano di fatto insolubili, con un richiamo formale della Corte dei Conti e con tre liquidatori che lavorano per più anni senza che alcuna liquidazione avvenga.Si apprende ancora che numerosi Comuni che dovrebbero aderire per legge alla gestione unica del comparto idrico non lo ritengono necessario, aprendo nuovi contenziosi con le istituzioni regionali, le quali, a loro volta, non sembrano solleciti nel cercare una ragionevole soluzione.Dietro a questo scenario, numerose famiglie, quelle dei lavoratori Talete, attendono di conoscere il loro futuro, mentre tutti i cittadini della Provincia ancora aspettano di usufruire di un servizio idrico efficiente, assolutamente necessario in un territorio attanagliato dal problema dell’arsenico.Si apprende questo ed altro, e al dire il vero niente di particolarmente gratificante.L’unica cosa di cui non si sente proprio parola è una pur minima assunzione di responsabilità politica. Insomma, che le partecipate pubbliche siano quasi uniformemente gestite male viene assunto quasi come un risultato scontato, una specie di malattia genetica, di quelle per le quali non è prevista alcuna cura. Nessuno si pone il problema, magari, che la gestione del bene pubblico lottizzato dai partiti, tutti i partiti, non possa funzionare nel momento in cui le persone “in quota” a quello schieramento piuttosto che a quell’altro, non abbiano le adeguate qualifiche e qualità etiche.Nessuno si pone il problema di spiegare per quale ragione, negli ultimi sette anni, i cittadini, desiderosi di avere una gestione pubblica dell’acqua efficiente, debbano ritrovarsi carichi di debiti che non hanno contratto. Di questo neanche una parola.Perché, ci domandiamo, non è stata ancora applicata la mozione approvata in modo unanime che impegna la Provincia, sulla base della legge della trasparenza, a rendere pubblica la composizione dei Consigli di Amministrazione, i bilanci e gli stipendi percepiti dagli amministratori delle Società che partecipa? Perché non è stato ancora richiesto l’aiuto alla magistratura amministrativa?Ci chiediamo anche come sia possibile pianificare un futuro serio per la Talete senza avere compreso quali siano stati i suoi mali più profondi, e quale garanzia possa avere il cittadino per non ritrovarsi domani nella stessa ed identica situazione.Può, nel caso della Talete, un piano industriale, per quanto ben scritto, sopperire a tutto questo?No, non può. Quindi, se avete la possibilità, afferratevi fortemente a qualche solido sostegno, ci aspetta la Talete infinita.Prof. Raffaele Saladino
Capo gruppo IDV
Consiglio della Provincia di Viterbo