TUSCIA, PROLIFERAZIONE DEI ''COMPRO ORO''. Interrogazione di Sposetti al ministro dell'economiaAl Ministro dell'economia e delle finanze. Ultime notizie Tuscia.
Per sapere - premesso che:
il settore orafo-argentiero, rappresenta da sempre uno dei comparti manifatturieri trainanti nella promozione del Made in Italy con circa 10.600 unità produttive e 60.000 addetti in tutta Italia e con una filiera distributiva di 24.000 punti vendita in Italia;
il mercato degli oggetti preziosi vive oggi una prolungata fase di crisi. Secondo l’indagine di Federdettaglianti sul dettaglio italiano, condotta a partire dalla seconda metà di maggio 2011 su un campione di 300 questionari, sul piano generale gli oggetti di oreficeria a peso hanno perduto altri punti nella classifica del gradimento. Per il 22% la domanda è considerata stabile ma gli altri denunciano cali sensibili tra meno cinque e meno trenta;
secondo FEDERORAFI il fenomeno dei negozi che esercitano attività di compravendita oro, più semplicemente definiti “compro oro” si è considerevolmente affermato . Un vero e proprio fenomeno che nell’ultimo anno ha registrato un vera e propria esplosione. I “ compro oro “ infatti non sono più un fenomeno ma una realtà del comparto orafo. Alcune stime parlano di circa 5.000/8.000 operatori, con un volume d’affari annuo compreso tra i 2 ed i 3 miliardi di euro e una movimentazione di almeno 80 tonnellate di oro;
secondo Movimprese- InfoCamere nel Lazio e in Sicilia, negli ultimi tre anni i “ compro oro “ sono aumentati del 60 per cento. In Piemonte e Veneto intorno al 30, mentre la media nazionale è +22,5;
molteplici e complicate sono le normative di interesse per questo particolare comparto: pubblica sicurezza e contrasto alla ricettazione, antiriciclaggio, fiscali e tutela del consumatore. I “compro oro” secondo quanto disposto dalla legge 17 gennaio 2000, n. 7 e dalle successive circolari della Banca d’Italia entrano in rapporto con quest’ultima solo attraverso l’apposita struttura dedicata al contrasto del riciclaggio ( UIF);
la difficoltà di indagine su questi reati risiede principalmente nella natura ibrida di questi esercizi commerciali i quali spesso ottengono licenze in assenza di adeguate verifiche . Meno trascurabili risultano i problemi legati all’evasione IVA quando gli oggetti vengono rivenduti;
in una recente intervista il Presidente dell’Associazione Italiana Antiriciclaggio ha dichiarato che molti dei negozi “ compro oro “ , violando le norme antiriciclaggio non registrano le transizioni né l’identità di chi vende e diventano in alcuni casi il luogo naturale per chi ha fretta di disfarsi di merce rubata mettono in difficoltà gli onesti operatori di settore .
quale sia il quadro aggiornato, informativo e statistico delle attività di compravendita oro nella regione Lazio e specificatamente nella provincia di Viterbo;
quali iniziative urgenti intende assumere al fine di potenziare i controlli di prevenzione e repressione da parte della Guardia di Finanza;
se non ritenga opportuno favorire l’adozione di disposizioni concernenti la tracciabilità delle compravendite di oro e di oggetti preziosi usati e l'estensione delle disposizioni antiriciclaggio, nonché istituzione del borsino dell'oro usato e misure per la promozione del settore orafo nazionale.
Ugo Sposetti