Nata a Nyeri, in Kenia, lo scorso 1 aprile aveva compiuto 71 anni. Da decenni, instancabilmente, aveva lavorato a fianco delle donne per migliorare le loro condizioni di vita, battendosi per assicurare loro l’accesso alle risorse primarie come la legna da ardere per cucinare e l’acqua pulita.
Grande sostenitrice delle cause ambientaliste orientate verso una migliore gestione delle risorse naturali e alla sostenibilità, aveva fondato in Kenya il Green Belt Movement (Cintura Verde), un movimento di attivisti per la lotta alla deforestazione.
Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore di Green Cross International e premio Nobel per la pace nel 1990, esprime il suo cordoglio evidenziando come “la sua leadership e il suo lavoro abbiano dimostrato che gli obiettivi di riduzione della povertà, sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, creazione di istituzioni democratiche e risoluzione pacifica dei conflitti, siano in realtà parte integrante di un futuro sicuro e protetto a livello globale”.
«La causa ecologista è un aspetto importante della pace - era solita affermare Wangari Maathai - perchè nel momento in cui le risorse si rarefanno, noi ci battiamo per riappropriarcene. Piantiamo i semi della pace, ora e per il futuro».
«Ci mancheranno il suo carisma, la sua passione e le sue idee», afferma il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio. «Maathai ci ha lasciato un grande esempio e un prezioso insegnamento. A noi, oggi, l’impegno e la promessa di proseguire il suo cammino con lo stesso vigore e slancio».
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