PIANO CASA DEL LAZIO, ore decisive anche per il futuro della Tuscia. Ultime notizie Viterbo - In queste ore è in discussione in Regione il Piano Casa del Lazio, estremamente importante anche per la Tuscia.Una legge per la quale maggioranza e parte dell’opposizione (PD) hanno presentato emendamenti che implicano e hanno come conseguenza una colata di cemento come mai avvenuto.C'è di tutto: centri sportivi nei parchi con imprecisate strutture ad essi collegate, serre senza autorizzazioni, gli impianti sciistici oltre i limiti paesaggistici, l'allargamento delle maglie del condono, l'ampliamento delle cave esistenti. Persino le strutture sanitarie dismesse e capannoni industriali col piano regionale potranno diventare case. Il piano interverrà su edifici esistenti, ma verrà cambiata la destinazione di intere aree anche agricole e vincolate, che da produttive e protette passerebbero a residenziali, insediando fino a 266 nuovi residenti per area senza piano particolareggiati e in deroga ai piani regolatori. Per la Tuscia – ad esempio - si tratterebbe della possibilità – concessa ai gestori delle cave – di ampliare gli impianti in deroga alle norme di salvaguardia del Piano Territoriale Paesistico: in altre parole un favore concesso ai cavatori di scavare in aree vincolate.Un pericoloso precedente per il nostro territorio oltre che essere una strana e sospetta coincidenza: proprio nel maggio scorso il ministero ha riconosciuto alla Piana di Torre Alfina un vincolo specifico per la tutela delle risorse idriche. Vincolo che risulterebbe sorpassato dall’emendamento, rendendolo superfluo.Il sospetto è che dietro questo provvedimento ci sia il tentativo di avvantaggiare lobbies edili e cavatori: un provvedimento “ad personam” che però rischia di diventare un lasciapassare per consentire lo sfruttamento del territorio e il danneggiamento dell’ambiente nelle aree più fragili e di pregio del nostro territorio.Richiamiamo le forze politiche e sociali ad una pronta opposizione ed a sventare l’ennesima “servitù” alla quale si vorrebbe sottoporre un paesaggio – anche quello della Tuscia – ad oggi sin troppo saccheggiato.La speranza è che gli amministratori viterbesi intervengano prontamente. Il silenzio in merito alla questione apparirebbe una “incomprensibile omissione”, se anche lo stesso ministro Galan ha denunciato questa legge rilevando “evidenti tracce di incostituzionalità”.Umberto Cinalli
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Circolo di Viterbo