Se
nella mia lunga e diversificata attività lavorativa, per la quale ho
avuto modo di girare l'Italia e il mondo, avessi mai pensato di
aver visto più o meno tutto, devo dire che il vivere a Tuscania in
questi ultimi quattro anni mi ha fatto, purtroppo, ricredere.
Nella
nostra amata cittadina, infatti, si vedono e si vivono situazioni al
limite del paradosso, direi del grottesco, se non fosse per il fatto
che portano con sé veri e propri drammi.
Ma
cerchiamo di andare con ordine.
Quattro
anni fa circa veniva edificata la zona situata tra la GESCAL e la
strada per Tarquinia, quella che oggi è Via caduti Nassirya e Via
Alarico Santi.
Sorsero circa 20 villette schiera acquistate da
altrettante famiglie direttamente dal costruttore.
Fin qui tutto
normale!
Successe
poi che il costruttore, prima di ultimare definitivamente i lavori,
ha deciso andarsene avendo solo in parte realizzato le opere di
urbanizzazione primaria nell'area sulla quale mancano ancora:
l'illuminazione pubblica, le strade, l'allaccio alla rete del gas
metano.
Le
famiglie che avevano acquistato le abitazioni, vendendo le precedenti
sono state, necessariamente, costrette ad occupare le proprie nuove
dimore nonostante gli evidenti disagi nel dover vivere senza strade
asfaltate, senza illuminazione e con bomboloni del gas più o meno
permanenti.
Ma
come nasce tutto ciò?
Al
momento in cui il costruttore ha acquisito il diritto di effettuare
le opere di costruzione nel Giugno del 2003, ha siglato con il Comune
una Convenzione Urbanistica in base alla quale la ditta costruttrice
si impegnava ad effettuare tutte le opere di urbanizzazione,
sostituendosi al Comune, entro determinati termini e comunque non
oltre i due anni, quindi entro il 2005.
Ebbene,
ad oggi al 2011, quindi ben otto anni dopo le opere di urbanizzazione
sono ancora da realizzare, la Ditta costruttrice è sostanzialmente
sparita e i poveri abitanti della zona subiscono quotidianamente i
gravi disagi di vivere in un'area priva delle più normali comodità.
Quindi
nonostante abbiano sborsato centinaia di migliaia di euro per
l'acquisto delle abitazioni, prezzo nel quale erano comprese anche
le suddette opere, sono oggi costretti a stare al buio la notte per
la mancanza dell'illuminazione pubblica, a mangiare la polvere
l'estate e impantanarsi l'inverno per la mancanza di strade
asfaltate, ad aver installato i bomboloni autonomi del gas per la
mancanza della metanizzazione.
In
tutto ciò il Comune? .Silenzio assoluto.
Più
volte interessato dalle 19 famiglie che lì abitano non ha mai preso
una posizione e soprattutto non ha mai dimostrato di porsi dalla
parte dei cittadini. Anzi nel corso delle riunioni fatte al riguardo
ha anche paventato (minacciato) la possibilità che quelle stesse
famiglie avrebbero dovuto lasciare le proprie abitazioni (acquistate
e pagate) o che avrebbero dovuto pagarsi da sole le opere di
urbanizzazione, ignorando forse che quelle stesse famiglie hanno già
sborsato le somme necessarie per l'urbanizzazione nel prezzo di
acquisto della casa.
Il
Comune quindi non ha mai fatto nulla per chiarire anche con il
costruttore la situazione, non ha mai chiesto un parere legale per
cercare una soluzione ad una vicenda che l'inerzia
dell'Amministrazione comunale stessa ha contribuito a creare.
Non
dimentichiamoci, infatti, che il Comune ha l'obbligo di controllare
che i cantieri aperti sul proprio territorio vengano portati avanti
conformemente ai progetti approvati e con le tempistiche previste.
Ma
su quel cantiere mai nessuno è venuto a controllare, né del Comune
né tanto meno il Direttore dei lavori.
Andrebbe
quindi chiarito perché in questa vicenda la Ditta costruttrice ha
potuto tranquillamente non eseguire i lavori di urbanizzazione, o
farlo solo in parte, senza che nessuno degli organi deputati al
controllo abbia contestato alcunché in tutti questi anni.
Sarebbe
anche interessante capire come il Comune vuole risolvere il problema
avendo rilasciato delle autorizzazioni a costruire senza che le opere
di urbanizzazione fossero state eseguite o previste in esecuzione.
Sarebbe
infine interessante capire come il Comune vuole porsi nei confronti
delle 19 famiglie che, di fatto, sono state oserei dire truffate e
che subiscono un danno economico notevole consistente nella perdita
di valore delle proprie abitazioni per le quali hanno magari
contratto mutui ventennali ai quali dovranno comunque far fronte.
Il
Comune non può tirarsi indietro perché corresponsabile di questa
vergognosa situazione ad ha l'obbligo giuridico e morale di porsi a
fianco dei cittadini e trovare una soluzione adeguata.
Per
il momento il risultato dell'inadempienza del costruttore e
dell'inerzia colpevole del Comune è sotto gli occhi di tutti,
basta andare a Via Alarico Santi e si godrà uno spettacolo
incredibile, direi quasi unico!! e io pensavo di aver visto
tutto !!!
Che
la vergogna continui.
Daniele
Maria Marcoaldi